Venerdì 19 Aprile 2024
Il giornalista debutta con la biografia del padre con un salto indietro fino al '700


"Viaggia la domenica, e non il lunedì": l'esordio da scrittore di Massimo Cicala

17/01/2021 | CULTURA E SPETTACOLI

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Cicala e la copertina del suo libro

Si intitola “Viaggia la domenica, e non il lunedì” il primo libro pubblicato da Giuseppe Massimo Cicala, giornalista di Santa Teresa di Riva che ha ripreso in mano la penna per debuttare come scrittore in quella che era nata come la biografia del padre Giovanni, a vent’anni dalla morte e nel centenario della nascita, e che invece è divenuta una narrazione che parte dagli ultimi del ‘700 ad oggi, ricostruendo episodi e fatti storici per ben sette generazioni Cicala. Centoventotto pagine, oltre 60 foto d’epoca e documenti storici inediti, tavole analogiche e una vignetta di satira, con una post fazione di Santino Mastroeni e una cover editing di Peppe Androne: un progetto editoriale “casalingo” che verrà distribuito in e-book ad uso gratuito. “Come avviene spesso, questo lavoro è nato un po’ per gioco, un po’ per scherzo, un po’ per scientifica progettazione - spiega Cicala -  con il passare degli anni mi sono reso conto che mettendo insieme gli episodi più volte sentiti raccontare da piccolo, si sarebbe potuta ricostruire un bel pezzo di storia, vorrei dire dal 1830-40 ad oggi, coinvolgendo un gran numero di persone, fatti, storie, tradizioni, costume, ed altro. Il mio ragionamento è stato un po’ stratificato: sembrava un qualcosa da dare ad un autore teatrale, o cinematografico, oppure ad un regista di opere in video. La sua ‘morte’ naturale, proprio per rispettare il senso dialettale di questa frase (come spessissimo si “sente”  nel mio lavoro il ricorso alla lingua siciliana) è però la scrittura. Che non si può certo dire ‘su carta’ poiché ho scelto di consegnare al sapere del mondo questa mia prima fatica, in forma libera, e non c’era in vista migliore occasione dei primi cento anni di vita, del ricordo di mio papà, Cicala Giovanni di Giuseppe e Bruto Carmela. Perché, con o senza questo paio di righe di scritto, è la memoria che rimane eterna dopo il nostro passaggio biologico. È stato uno svuotamento di memoria, una specie di back up storico, per lasciare una traccia tangibile ad uso altrui - prosegue Cicala - per quanto invece riguarda la mia introspezione, forse scrivere la storia di chi c’è stato prima di me è terapeutico: magari cura, riallinea, rimette in fila, riordina idee e ricordi, e valutazioni, riflessioni, dibattiti, sogni, speranze, ragionamenti sugli infiniti bivi che le nostre scelte hanno intrapreso, e come queste hanno interagito con le persone che ci amavano, e che tuttora ci amano da Lassù, per chi crede. In definitiva, ‘Viaggia la domenica, e non il lunedì’, mi rendo conto, che potrebbe non essere del tutto gradevole o addirittura comprensibile per i non santateresini o gli stessi non residenti nei quartieri di Bucalo - Sparagonà. Però, mi piace pensare, e vedere, questo lavoro come un grande atto di amore per la mia terra, nel particolare, il fazzoletto di territorio in cui sono cresciuto. In più, il fitto intreccio di quello che avevo in testa, sin dai racconti dell’infanzia, sia ad episodi che ho vissuto in prima persona negli anni 60, e che Madre Natura mi ha messo in grado di ricordare lucidamente, mi ha gradatamente convinto che prendendo la centralità della biografia di mio papà Giovanni Cicala, allargata via via a episodi miei, magari dei miei figli Amos e IvanRui, di suo padre (mio nonno) Peppi Cicala, di suo nonno Giovanni Cicala, di suo bisnonno Vincenzo Cicala, di suo trisnonno Luigi Aliberti, in automatico veniva fuori una meravigliosa traccia di come sia cambiata la nostra società, vita, abitudini, quotidianità, dagli ultimi del ‘700 a stamattina, lungo ben sette generazioni. Uno dei motivi di questo lavoro - conclude Massimo Cicala - è dare un senso di identità e di unitarietà a quei rami familiari, anche contigui o affini, di cui si sono perse le notizie, o sono state frammentate, o limitate, o semplicemente dimenticate, distorte, raffreddate”.


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