Venerdì 19 Aprile 2024
Il progetto di restauro dei dipinti è stato presentato dal comitato promotore. Dal Comune donati già 5mila euro


"Tre anni per salvare l'anima di Savoca": la scommessa del crowdfunding per San Michele

di Andrea Rifatto | 07/08/2015 | CULTURA E SPETTACOLI

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I relatori della serata di presentazione del progetto

Sessantamila euro per “salvare l’anima” di Savoca. È la somma necessaria ad avviare la campagna di restauro dei dipinti settecenteschi della Chiesa di San Michele, obiettivo che un gruppo di giovani savocesi punta a raggiungere con una campagna di crowdfunding, raccolta fondi tramite donazioni, sponsorizzazioni ed eventi. Il progetto, denominato “Save the Soul of Savoca – Salviamo i dipinti della chiesa di San Michele”, è stato ideato dalla dott.ssa Stefania Pasquale, laureata in Scienze per la Conservazione e il Restauro all’Università di Parma e con in curriculum un Master in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali presso la Scuola di Alta Formazione in Conservazione e Restauro, e successivamente condiviso con il comitato promotore nato in seno alla parrocchia S. Maria Assunta, formato da Enico Salemi Scarcella, Antonio Triolo, Onofrio Triolo, Antonello Mantarro e Marta Rigano. L’iniziativa è stata presentata ufficialmente ieri sera nella piazzetta antistante la chiesa da Stefania Pasquale e Marta Rigano, per il comitato promotore, alla presenza dell’arciprete don Agostino Giacalone, vicario foraneo, del sindaco di Savoca Antonino Bartolotta, di Antonino Cosentino, esperto che ha effettuato le indagini diagnostiche sui dipinti, dell’assessore ai Beni culturali, Identità e Tradizione savonese Enico Salemi Scarcella e di Santo Lombardo, storico locale. Un’idea nata dal basso, sviluppata da un gruppo di savocesi desiderosi di veder tornare alla luce un pezzo di storia del borgo medievale rimasto da troppo tempo dimenticato e abbandonato: la chiesa di San Michele, identificata come l’anima di Savoca, the soul appunto, un bene architettonico ricco di storia che merita certamente di essere fruito e valorizzato in ogni suo aspetto. Da qui la proposta di avviare il restauro dei 14 dipinti murali esistenti sulle navate e sul transetto del luogo di culto risalente al XIII secolo, deterioratisi nel tempo. Come? “Abbiamo preferito affrancarci dai finanziamenti statali o regionali – ha spiegato Stefania Pasquale – facendo partire dal basso un progetto di crowdfunding che rappresenta al momento una novità in Sicilia, un esempio unico di intervento in una piccola chiesa di un piccolo borgo. Non è una semplice raccolta fondi – ha spiegato la responsabile della campagna – ma qualcosa che permette a tutti di contribuire a un progetto creando una comunità che lo promuove, lo sostiene e ne osserva da vicino gli sviluppi”. Idea che ha trovato la disponibilità del parroco Agostino Giacalone, che si è detto contento dell’iniziativa avviata dai giovani della sua comunità: “Un sogno che diventa realtà – ha sottolineato – per me è già una vittoria volersi mettere in gioco per salvaguardare questi tesori”. L’esperimento savocese è stato condiviso anche dall’amministrazione comunale: “Ciò è segno di un paese che vuole ripartire – ha esordito il sindaco Nino Bartolotta – e anche dimostrazione di unità e collaborazione tra tutti i savocesi, senza alcuna distinzione. Savoca non è solo ‘Il Padrino’ ma conserva dei beni storici inestimabili che puntiamo a valorizzare, come nel caso di San Michele, dove nei decenni non si è riusciti a fare molto”. L’immagine simbolo di “Save the Soul of Savoca è un dipinto di Sant’Agostino raffigurato come un puzzle, dove i tanti pezzi che lo compongono rappresentano quanti vorranno partecipare a ricostruire l’anima del borgo medievale.

Chiusa la prima fase, con l’esecuzione di studi diagnostici e storici sui dipinti ad opera del dott. Antonino Cosentino, direttore di “Cultural Heritage Science Open Source” di Aci Sant’Antonio (Ct), i cui risultati sono stati esposti ieri sera, si passa adesso all’avvio di una campagna di comunicazione online e offline per coinvolgere un largo numero di cittadini, turisti e amanti dell’arte, con l’obiettivo di raggiungere con le donazioni la somma necessaria all’intervento, stimata da una società di Messina specializzata in restauri. Un primo tassello è arrivato già dal Comune, che ha donato al parroco 5mila euro da destinare alla campagna e avviare così i lavori, mentre la Confraternita di Santa Lucia, presente con il governatore Lucio Nicita, ha adottato uno dei medaglioni del transetto. “Pensiamo di poter iniziare gli interventi di restauro appena sarà attivata la macchina burocratica e avremo le carte in regola – spiega Stefania Pasquale -: dovremo coinvolgere la Soprintendenza ai beni culturali e ambientali e dunque non abbiamo ancora una data precisa, ma spero prima possibile”. Come ricordato dall’assessore Enico Salemi, i dipinti di San Michele tornano alla ribalta vent’anni dopo: nel 1995, infatti, l’allora presidente di Archeoclub Area Jonica, Santino Mastroeni, denunciò il grave stato di degrado in cui si trovavano, così come la struttura della chiesa, e vi fu una mobilitazione pubblica con la raccolta di 1200 firme. La denuncia venne condivisa anche dall’amministrazione comunale del tempo e ciò portò ad un intervento di restauro della copertura lignea, mentre le opere parietali non vennero interessate da alcun tipo di opera di restauro. “Oggi siamo qui per far sì che il crowdfunding sia da stimolo cosicchè nel tempo questi beni si sostengano da soli – ha sottolineato Salemi – perché sono delle miniere d’oro che non hanno bisogno di altre fonti di sostentamento”. “Gli ultimi interventi sulle opere di San Michele risalgono al 1956 - ha ricordato lo storico locale Santo Lombardo nella sua ricostruzione cronologica sulla chiesa savocese – e questo bene è citato in importanti documenti storici dei secoli scorsi”. In chiusura sono intervenuti il presidente dell’Archeoclub Area Jonica, Domenico Costa, Ketty Tamà, presidente del Lions Club Letojanni Val d’Agrò, il prof. Francesco Trimarchi e la prof.ssa Antonina Foti, presidente dell’Osservatorio dei Beni culturali dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani.

Tutto dipenderà adesso dal riscontro e dall'eco che l'iniziativa riscuoterà sia a livello locale che tra i turisti e sul web: “Per restaurare tutte le opere serviranno due-tre anni” – ricorda la dott.ssa Pasquale: le premesse e l’entusiasmo nato intorno a “Save the Soul of Savoca – Salviamo i dipinti della chiesa di San Michele” , soprattutto da parte dei giovani, sembrano essere un buon viatico per il successo dell’iniziativa. Per aderire al progetto di crowdfunding è possibile collegarsi al sito www.savethesoulofsavoca.com.

 

Più informazioni: save the soul of savoca  


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