"Io e Pirandello", Lo Monaco uomo e attore incanta il teatro "Val d'Agrò" di S. Teresa
21/01/2020 | CULTURA E SPETTACOLI
21/01/2020 | CULTURA E SPETTACOLI
1191 Lettori unici
Sebastiano Lo Monaco sul palco del Val d'Agrò
Due serate intense ed emozionanti al teatro Val d’Agrò di Santa Teresa di Riva con lo spettacolo “Io e Pirandello” portato in scena dall’attore Sebastiano Lo Monaco nell’ambito della rassegna teatrale “Passione Teatro on” della Compagnia Sikilia. L’attore siciliano, originario di Floridia, ha rappresentato se stesso e Pirandello con due spettacoli durante i quali sul palco si sono scambiati e incrociati spesso i ruoli di attore e di uomo, con le capacità poliedriche e accattivanti che solo un grande e navigato attore può fare. Lo Monaco ha messo a nudo se stesso, attingendo a episodi e aneddoti della sua vita, ai luoghi in cui ha vissuto e alle persone con cui ha lavorato durante la sua lunga carriera artistica, partecipando al pubblico in sala quell’intimità, in nessun attimo nascosta durante le quasi due ore di recitazione, che lo ha reso ancora più vero e più grande agli occhi di chi lo guardava e ascoltava in un partecipato silenzio. Uno stile personalissimo, quello di Lo Monaco, unico, inimitabile e originale; il suo monologo non è stato altro che un atto di riconoscenza verso il grande maestro argentino con il quale l’attore ha molti punti in comune, tra i quali il cosiddetto “male di vivere” che colpisce comunque le menti più profonde e sensibili. Lo Monaco si spoglia così, quasi per una esigenza interiore forte, della maschera dell’artista di successo e si confessa al pubblico e gli regala la sua umanità, le sue paure e debolezze, i suoi dubbi, le sue amarezze e le sue gioie. Si diverte a pungolare il pubblico a interagire con lui, si siede in mezzo a loro, usandolo quasi come un confessore della sua irresistibile voglia di confronto. Quando indossa i costumi di personaggi unici nella storia del teatro, diventa ancora più imponente e incisivo, inizia regalando al pubblico i meravigliosi versi del V Canto dell’Inferno di Dante che racchiudono le due più belle figure di amanti dell’immaginario popolare sentimentale: Paolo e Francesca; subito dopo si trasforma in Edipo Re e poi in Agamennone, per giungere ai livelli emozionali più alti quando, appoggiando la toga nera sulla spalla, interpreta il giudice Borsellino, con una umiltà e un sentire profondo che arriva dritto al cuore della gente. Per non parlare della sua impareggiabile interpretazione di Ciampa, dal Berretto a Sonagli, identificando nel pubblico presente il Signor Fifì e sua moglie; conclude il monologo con un frammento e una magistrale interpretazione di Enrico IV di Pirandello. Uno spettacolo superbo, scelto dal direttore artistico del teatro Val D’Agrò, Cettina Sciacca, che insieme ai Sikilia riesce a fidelizzare sempre più persone, facendole innamorare del teatro, scommettendo su opere nuove, generi diversi per offrire un vasto panorama di ciò che si chiama Arte, Cultura e Bellezza. I prossimi appuntamenti al teatro “Val d’Agrò” di S. Teresa saranno sabato 25 gennaio, alle 20.30, con il recital “Una donna… una voce”, portato in scena in collaborazione con la Fidapa S. Teresa-Valle d’Agrò, sulla vita e le canzoni di Rosa Balistreri, con il ricavato che andrà in parte al Centro antiviolenza “Al tuo fianco”. Poi domenica 2 febbraio lo spettacolo teatrale-musicale “Mammanapolimood” di e con Emiliano De Martino e Valentina Proieto Scipioni, un atto d’amore verso la città di Napoli e i suoi figli, la sua cultura e la sua umanità, un viaggio tra immagini ed emozioni, canzoni edite e inedite eseguite live con voce, chitarra e percussioni da Marco de Vincentiis, un viaggio che si fa riflessione dal ‘900 ai giorni nostri, perché vi sia “una voce per chi voce non ha”.