Comunicazione, arte e letteratura nel romanzo di Santino Moschella
di Filippo Brianni | 19/08/2016 | CULTURA E SPETTACOLI
di Filippo Brianni | 19/08/2016 | CULTURA E SPETTACOLI
1984 Lettori unici
Melina Patanè, Santino Moschella e Antonello Bruno
Arte e letteratura nella loro essenza più pura, e per certi versi più ortodossa, a confrontarsi con il moderno mondo delle chat. Comunicazione online e comunicazione “emozionale”, quella che parla attraverso l’arte, si incontrano, spesso scontrandosi, tra le pagine del terzo romanzo di Santino Moschella, “Così è se mi piace”, presentato a S. Teresa di Riva dall’associazione “Il Paese di fronte al Mare”, durante una serata in piazza Borgo Marino. A parlare del testo, la presidente dell’associazione Melina Patanè, che si è soffermata sugli aspetti sociali delle nuove tecnologie, ed il suo vice Antonello Bruno, che ha approfondito stile e contenuto. Santino Moschella ha parlato molto anche di lui, S. Teresa, ricordi. Stimolato da quella piazza e la brezza di mare che lo ha visto crescere, diventare avvocato, provare anche a diventare sindaco di quell’amato paese, con una lista di giovani e speranze. Infrante. Poi l’emigrazione a Varese, dove oggi vive ed opera. E scrive. Durante la serata, spazio anche ai giovanissimi, con la mostra fotografica di Katia Rigano e le poesie di Davide Caminiti. Momento di ironia, col cabaret di Massimo Maugeri, ma anche di musica, con il chitarrista Agatino Scuderi e la soprano Melita Lamicela, impegnati in brani di autori sudamericani, tra cui Astor Piazzolla.