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Al Classico "Trimarchi" nasce Libri-amo, scambio di testi tra gli studenti
02/12/2014 | CULTURA E SPETTACOLI
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Gli studenti delle due scuole durante lo scambio
La scuola deve aprire mondi, non deve solo impartire saperi; essa dovrebbe animare, smuovere sia l'intelletto che il cuore dei propri studenti, risvegliando il loro desiderio di imparare e di scoprire. Ma non si può imparare se non si ama leggere e cercare nei libri. Da qui l'idea delle docenti Maria Belardi e Sabrina Fara di organizzare nella Biblioteca "Onofrio Zappalá" del Liceo Classico “E. Trimarchi” di S. Teresa di Riva, nell'ambito del progetto Libri-Amo, le giornate del "bookcrossing", momenti di scambio dei libri tra gli studenti del territorio. I primi interlocutori sono stati gli alunni della scuola media “Lionello Petri”, che, accompagnati dai docenti di lettere, hanno aderito con entusiasmo all'iniziativa. Anche a Santa Teresa approda, quindi, l'idea del bookcrossing, dei libri in viaggio, sperimentato per la prima volta nell'antica Grecia, dal filosofo Teofrasto, discepolo di Aristotele e direttore del Liceo nel 322 a.C., che soleva liberare in mare i suoi scritti racchiusi in una bottiglia, mandandoli incontro al loro destino. Questo fenomeno culturale è stato poi portato alla ribalta nel 2001 a New York dai coniugi americani Hornbaker, per rendere il mondo intero una biblioteca e per far comprendere che poichè ogni libro racchiude in sé l'anima di chi lo scrive e di chi lo legge, le pagine scritte vanno liberate. Gli studenti delle classi 1A e 1B, 2A e 2B, con questa iniziativa, hanno inteso pertanto comunicare che i libri non sono oggetti inanimati, che devono rimanere nelle librerie, ma scrigni che devono essere aperti e devono vivere attraverso la condivisione e la circolazione. Gli studenti e i docenti hanno, però, anche chiesto aiuto alla comunità di appartenenza e a tutti i partecipanti, affinché la luce della cultura non si spenga in un momento difficile qual è quello che stiamo vivendo. La lettura è una passione da riscoprire specialmente nel nostro tempo, che sembra aver dimenticato l'importanza della conoscenza. Secondo le ultime statistiche, infatti, la nostra società del 2014 è piena di adolescenti e adulti analfabeti funzionali, che sanno leggere e scrivere, ma non sanno interpretare un testo e che, a differenza degli analfabeti strumentali, quelli che conoscevano a malapena l’alfabeto, non sono in grado di applicare le loro conoscenze di base nella vita di tutti i giorni. Il che significa che la Scuola deve mobilitarsi, promuovendo sia "il desiderio di sapere come condizione di ogni possibile sapere" e sia sopratutto la conoscenza della Lingua madre, dell'Italiano, che indubbiamente affonda le sue radici nelle Lingue Classiche, che per questo motivo vanno difese e valorizzate.