"Votami o ti faccio licenziare": divieto di dimora per l'ex sindaco di Roccella Valdemone
di Redazione | 24/03/2023 | CRONACA
di Redazione | 24/03/2023 | CRONACA
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Spartà è stato sconfitto per due voti nel 2022
Alla vigilia delle elezioni comunali del giugno 2022 avrebbe compiuto pressioni su due elettori per costringerli a votare per lui. Ma sono scattate subito le indagini e adesso è arrivata una misura cautelare. I Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno infatti eseguito a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di dimora, emessa dal Gip del Tribunale di Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti dell'ex sindaco di Roccella Valdemone, Giuseppe Spartà, candidato sindaco alle elezioni dello scorso sconfitto per due voti ed eletto consigliere comunale di minoranza, sul cui conto il giudice ha riconosciuto gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di “minaccia ad un elettore”, previsto dal Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle Amministrazioni comunali. Il provvedimento cautelare è il risultato degli accertamenti condotti dai militari dell’Arma ai comandi del capitano Giovanni Riacà, diretti dalla Procura, in occasione delle elezioni comunali del giugno 2022, circa le presunte pressioni subite da due elettori nell’esercizio del voto. In particolare, il giorno precedente a quello delle elezioni, Spartà, in qualità di candidato sindaco, avrebbe minacciato i due elettori, padre e figlio, riferendo che se non avessero votato in suo favore avrebbe fatto perdere il lavoro al più giovane, impiegato quale operaio di una ditta, operante nel Comune, nei servizi di raccolta dei rifiuti solidi urbani. I due elettori, tra l’altro, avrebbero dovuto esprimere la loro preferenza secondo modalità concordate, in modo che il voto espresso fosse “riconoscibile”. I Carabinieri, appresa la notizia delle pressioni illecite esercitate sulle vittime, hanno avviato immediatamente le indagini, riscontrando le informazioni acquisite. Nell’ambito degli approfondimenti investigativi, è emerso, inoltre, che l'ex primo cittadino di Roccella Valdemone, sconfitto alle consultazioni elettorali quale candidato sindaco ma eletto comunque come consigliere di minoranza, avrebbe cercato di portare a compimento la minaccia prospettata alle vittime prima delle elezioni. In Consiglio comunale, infatti, avrebbe proposto di valutare l’opportunità di far cessare i servizi aggiuntivi connessi al servizio di igiene urbana, dai quali dipendeva appunto l’impiego lavorativo dell’elettore vittima di minaccia. Il giudice per le indagini preliminari, ritenuta la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie, attesa la carica di consigliere rivestita dall’indagato, ha disposto per lui l’applicazione della misura cautelare del divieto di dimora a Roccella Valdemone.