Truffa del finto carabiniere all’anziano di Itala, finisce in comunità il complice 17enne
di Redazione | 09/06/2025 | CRONACA
di Redazione | 09/06/2025 | CRONACA
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I militari hanno scoperto anche un'altra truffa
Con un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i Minorenni di Messina, è stato disposto il collocamento in comunità del 17enne catanese fermato lo scorso 21 maggio insieme ad un 19enne in seguito ad una truffa commessa ai danni di un uomo di 85 anni di Itala. I carabinieri della Stazione di Scaletta Zanclea, supportati nella fase esecutiva dai militari della Compagnia di Catania Fontanarossa, hanno dato esecuzione al provvedimento con la quale è stato disposto il collocamento del minorenne nella comunità per minori “Casa Madre della Gioia” di Comiso, in quanto ritenuto responsabile di due distinti episodi di truffa aggravata commessi in danno di persone anziane, spacciandosi per appartenente alle Forze dell’ordine. Il provvedimento trae origine dalle indagini dei militari dell’Arma della Stazione di Scaletta Zanclea, ai comandi del maresciallo capo Gianluca Bonelli, avviate subito dopo l’arresto del 19enne catanese Giovanni Nicolosi, operato in flagranza di reato e poi sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di dimora a Catania, e al deferimento del minore indagato, in relazione al delitto di truffa aggravata, commesso lo scorso 21 maggio in danno dell’anziano italese. In quell’occasione, secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma, l’anziano è stato contattato telefonicamente da un interlocutore che, spacciatosi appartenente all’Arma, per persuaderlo ha inscenato un falso incidente stradale in cui era stato coinvolto il figlio, avanzando la richiesta di 10mila euro utile come cauzione per evitare l’arresto del parente. Spaventato e preoccupato, l’anziano ha ceduto la somma pattuita all’indagato che poco dopo si è presentato sulla porta di casa sua, fingendo di essere l’avvocato che stava trattando la causa del figlio. Lo sviluppo delle indagini ha permesso altresì di far luce anche sull’episodio di truffa commessa nella stessa giornata nei confronti di un’anziana di Barcellona e risalire ai due giovani quali presunti responsabili. Nella circostanza l’anziana donna, adescata telefonicamente da un interlocutore, per scagionare la figlia accusata di furto, aveva consegnato, ad un sedicente agente di Polizia presentatosi alla sua porta, un migliaio di euro e diversi preziosi. L’attività rientra nell’azione di contrasto dei reparti del Comando provinciale Carabinieri di Messina del fenomeno delle truffe agli anziani, che dal 2024 ha consentito di arrestare ben 18 persone attraverso le attività di indagine e di controllo del territorio. Ma per combattere questi truffatori, i militari dell’Arma da tempo stanno svolgendo anche campagne informative con le possibili vittime di questi gravi reati, in centri anziani, parrocchie e attraverso i media, diffondendo consigli per evitare i raggiri che hanno permesso in più circostanze di sventare numerose truffe, non andate a buon fine. Quanto accaduto dimostra quanto sia importante parlare di questo fenomeno e come più volte ripetono i carabinieri in occasione degli incontri con gli anziani sul tema delle truffe, innanzitutto è sempre necessario precisare che le Forze di polizia non si rivolgono assolutamente ai cittadini chiedendo denaro o preziosi per asseriti pagamenti di cauzioni o altro. Nel caso in cui si viene contattati, è fondamentale chiamare nell’immediatezza il 112, sia da parte di chi ha subito un tentativo di una truffa e sia da parte di chi, purtroppo, si è accorto di esserne stato vittima; la chiamata al numero di emergenza infatti può consentire ai militari dell’Arma e alle altre Forze di Polizia di intervenire subito e individuare con rapidità i responsabili. La collaborazione delle vittime e di tutti i cittadini informati su eventi o situazioni fraudolente diventa spesso indispensabile.