Scooter incendiato a Letojanni, i carabinieri arrestano un uomo dopo indagini lampo
di Andrea Rifatto | 21/12/2022 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 21/12/2022 | CRONACA
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Il mezzo dato alle fiamme
Che dietro quel mezzo distrutto da un incendio ci fosse la mano dell’uomo i carabinieri lo avevano accertato sin dal primo istante. E da subito hanno lavorato per dargli un volto e un nome, chiudendo il cerchio nel giro di pochi giorni. C’è un arresto per il motociclo dato alle fiamme nella notte tra il 10 e l’11 dicembre a Letojanni, distrutto mentre si trovava parcheggiato in via Monte Santo, traversa che collega la via Roma al lungomare. I carabinieri della locale Stazione, guidati dal luogotenente Tony Zarrillo, coordinati dalla Compagnia di Taormina ai comandi del capitano Giovanni Riacà, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina nei confronti di un quarantenne del posto, già noto alle Forze dell’ordine per i suoi precedenti, accusato del reato di danneggiamento seguito da incendio e ristretto agli arresti domiciliari. A lui gli inquirenti sono arrivati grazie alle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, che si sono rivelate preziose per identificarlo e ricostruire i suoi spostamenti, quando intorno alle 23 si è infilato nel vicolo versando del liquido infiammabile sullo scooter per poi appiccare l’incendio. A spingerlo a compiere il gesto, secondo quanto ricostruito dall’Arma, sono stati dissidi personali con il proprietario del mezzo. Il rogo, oltre ad aver reso irrecuperabile il motociclo, ha danneggiato gli infissi al piano terra delle abitazioni vicine e la macchina esterna di un condizionatore d’aria situato proprio in corrispondenza dello scooter, ma fortunatamente non ha raggiunto alcune bombole di gas situate negli alloggiamenti sul lato opposto della stradina, altrimenti si sarebbe potuta sprigionare un'esplosione con esiti ben più gravi. Il proprietario del mezzo, un giovane messinese, aveva sporto denuncia poche ore dopo l’accaduto e le indagini hanno permesso di ricostruire l’accaduto nel giro di pochi giorni e consegnare un quadro chiaro della vicenda alla Procura, che ha chiesto e ottenuto la misura cautelare.