Mercoledì 11 Dicembre 2024
Il gip non convalida gli arresti dei carabinieri. Non credibile il racconto della 19enne


Scarcerati i tre giovani arrestati a Giardini: crollano le accuse di rapina e lesioni

di Andrea Rifatto | 06/09/2024 | CRONACA

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Le accuse non hanno retto in tribunale

Scarcerati a 48 ore di distanza i tre giovani arrestati lunedì pomeriggio a Giardini Naxos con l’accusa di rapina e lesioni ai danni di una giovane. Il 26enne di origine marocchina residente nella cittadina naxiota e i due giovani stranieri di 21 e 25 anni, residenti in Lombardia, bloccati dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Taormina e rinchiusi nel carcere di Gazzi su decisione della Procura, sono tornati in libertà in quanto il giudice per le indagini preliminari Eugenio Fiorentino non ha convalidato la richiesta di arresto del pubblico ministero né l’applicazione della custodia cautelare in carcere per tutti e tre, ordinandone l’immediata liberazione sia perchè non sussistono gravi indizi di colpevolezza che per l’assenza dell’arresto in flagranza. I tre, erano accusati in concorso tra loro e con una 27enne di Giardini Naxos (fidanzata del 26enne) e altri due giovani non identificati di aver rapinato e aggredito una 19enne di origini straniere con cittadinanza italiana, nata a Prato e residente in provincia di Pistoia, conosciuta domenica durante una serata trascorsa in un night club-lap dance di Catania, dove lavorava per il primo giorno. Tornata con loro in auto a Giardini Naxos nel corso della notte, lunedì mattina la ragazza ha denunciato di essere stata derubata del telefono cellulare e di 160 euro in contanti all’interno del bed and breakfast dove alloggiavano i tre giovani e di essere stata picchiata, tanto che all’ospedale di Taormina le sono stati riscontrati trauma cranico e facciale, ecchimosi e contusioni guaribili in 10 giorni, riuscendo a chiamare il 112 grazie al telefono cellulare di un’altra ospite della struttura ricettiva.

I tre hanno subito smentito la ricostruzione della 19enne, con versioni sovrapponibili tra loro, affermando che era giunta nel b&b con un altro soggetto conosciuto quella sera a Catania che si era unito alla compagnia e che avevano proposto alla ragazza di recarsi il giorno dopo a Etnaland, ottenendo risposta positiva. La ragazza, secondo il racconto dei tre indagati, aveva quindi fatto accesso all’appartamento con l‘uomo conosciuto quella sera, mentre loro tre e la fidanzata del 26enne si erano coricati al piano di sopra. Durante la notte, però, erano stati allertati dalle urla della 19enne in preda ad un attacco d’ira, tanto da distruggere tutto quello che le capitava a tiro, e avevano cercato di tranquillizzarla, senza saperne nulla della sottrazione del denaro, sottraendole momentaneamente il telefono per farla calmare e restituendolo quasi subito, ammettendo uno scontro fisico tra la giovane e la fidanzata del 26enne che avevano cercato di evitare. Anche le dichiarazioni rese anche dai testimoni presenti nella struttura ricettiva non hanno fornito riscontro a quelle della 19enne e dunque sono cadute tutte le accuse. Il gip Eugenio Fiorentino non ha ritenuto credibili le dichiarazioni della 19enne, «gravate da indubitabili profili di opacità e tali da non consentire di ravvisare gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati», con «un’attendibilità minata dalle condizioni di ebbrezza e dal contegno assunto prima dei fatti che testimonia lo stato di alterazione in cui versava». La versione dei fatti fornita dai tre giovani, invece, assistiti dagli avvocati Oleg Traclò (sostituto dell’avvocato Giovanni Marchese di Milano) e Gianpiero Molica, per il gip «appare logica, lineare, priva di contraddizioni e non contraddetta dai soggetti sentiti».


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