Venerdì 19 Aprile 2024
Inchiesta della Procura sulla gestione dell’impianto. Svolti accertamenti tecnici


Sant’Alessio, tre avvisi di garanzia per il depuratore a sindaco, dirigente Utc e gestore

di Andrea Rifatto | 16/12/2020 | CRONACA

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Il tecnico Faranna e il sindaco Foti

La gestione dei depuratori fognari continua a rivelarsi un terreno scivoloso per amministratori comunali, tecnici e gestori. L’ultimo caso arriva da Sant’Alessio Siculo, dove nel 2019 si sono accesi i riflettori sull’impianto di smaltimento dei reflui in seguito alle attività di controllo effettuate dalle autorità competenti. Ad oltre un anno di distanza la Procura della Repubblica di Messina ha notificato tre avvisi di garanzia al sindaco Giovanni Foti, al responsabile dell’Area Tecnica Gaetano Faranna e alla 91enne Italia Agata Sapienza, amministratrice unica della ditta “Rizzotti Costruzioni” di Catania che gestisce il depuratore di contrada Cassarina dal giugno del 2019. L’inchiesta è nata dopo i controlli effettuati lo scorso anno dall’Arpa e dalla Capitaneria di Porto di Messina, che rilevarono anomalie nella gestione dell’impianto e nel ciclo depurativo dello stesso. Gli accertamenti sono proseguiti nei mesi scorsi e qualche giorno fa è giunta in municipio l’informazione di garanzia con l’avviso di proroga delle indagini preliminari, firmata dal sostituto procuratore Rosanna Casabona, con la quale viene contestata a Foti e Sapienza la violazione di alcuni articoli del Testo unico ambientale (D. Lgs. 152/2006) e a Faranna il reato di peculato. Reati che sarebbero stati commessi a novembre e settembre del 2019, legati a criticità riguardanti sia la carenza dell’autorizzazione che il non corretto svolgimento del ciclo di depurazione per la pulitura delle acque reflue e la produzione dei fanghi da smaltire. La Procura ha “avvisato” i tre perchè ha disposto l’esecuzione di accertamenti tecnici non ripetibili, che si sono svolti lunedì e martedì, ai quali hanno partecipato anche gli indagati con i loro legali difensori e consulenti tecnici, tra cui il chimico Bartolo Capone per il primo cittadino. Arpa e Capitaneria hanno ispezionato da cima a fondo il depuratore fognario (utilizzato anche dal vicino comune di Forza d’Agrò), prelevando dei campioni di reflui fognari per verificare l’efficienza depurativa sia istantanea che nell’arco delle 24 ore, tanto che hanno sigillato i pozzetti tornando il giorno dopo per osservare tutto il ciclo dell’impianto. Le indagini vanno dunque avanti e si baseranno soprattutto sui risultati delle ultime verifiche ma anche sulla gestione amministrativa della struttura.

Il commento del sindaco. “Attendiamo gli esiti dei controlli per capire cosa è stato trovato, possiamo solo aspettare e confidare che le analisi vadano bene”. Il sindaco Giovanni Foti appare provato dopo un’intera mattinata passata insieme al dirigente dell’Ufficio tecnico Gaetano Faranna nell’impianto di depurazione di contrada Cassarina, con i funzionari dell’Arpa e della Capitaneria di Porto. Lo incontriamo al suo rientro in municipio: “Questa vicenda è iniziata nel 2019 - ci spiega - poi per un anno nessuno si è fatto sentire e adesso ci è arrivata la convocazione per partecipare agli accertamenti tecnici non ripetibili disposti dalla Procura, ai quali siamo stati presenti con i nostri avvocati e consulenti tecnici. Sono stati prelevati i campioni delle acque reflue negli stessi punti di un anno fa - prosegue il sindaco di Sant’Alessio - noi in questo lasso di tempo abbiamo speso molti soldi per ammodernare il depuratore e le autorità hanno avuto modo di notarlo, allora c’era una sola vasca secondaria in funzione, adesso sono due e sono state apportate diverse migliorie. Purtroppo fare il sindaco comporta anche questo - conclude con un pizzico di amarezza Foti - altro che attaccamento alla poltrona come dice qualcuno”, facendo riferimento al “colpo” politico subito in questi giorni dall’ex vicesindaco Franco Santoro, che ha chiuso le porte ad ogni possibilità di rientro nell’Amministrazione.


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