Lunedì 11 Novembre 2024
La Procura apre un fascicolo contestando la mancata richiesta di intervento dell'Arpa


Sant’Alessio, sindaco e tecnico comunale indagati per mancanti controlli su un'antenna

di Andrea Rifatto | 01/07/2023 | CRONACA

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L'antenna provvisoria installata la scorsa estate

Si accendono i riflettori della magistratura sull’installazione delle stazioni radio base per la telefonia mobile a Sant’Alessio Siculo. La Procura della Repubblica di Messina ha aperto un fascicolo in cui sono indagati il sindaco Domenico Aliberti e il responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, l’ing. Santi Moschetti, che devono rispondere dell’ipotesi di reato di omissione di atti d’ufficio per un’antenna telefonica realizzata lo scorso anno e poi smantellata. L’accusa contesta ai due di non aver richiesto all’Arpa i controlli dopo l’attivazione della stazione radio base di tipo provvisorio, posta su mezzo carrato, installata da Vodafone a fine luglio in un’area privata all’estremità nord del paese: un impianto poi rimosso entro 120 giorni, come previsto dalla normativa. Secondo la Procura, potrebbero esserci stati comportamenti omissivi del Comune e per tale motivo il magistrato titolare dell’indagine, il pubblico ministero Anna Maria Arena, ha disposto che Aliberti e Moschetti venissero ascoltati a sommarie informazioni, ai sensi dell’articolo 350 cpp, dai carabinieri della Stazione di Sant’Alessio Siculo, assistiti dai legali di fiducia, l’avvocato Massimo Brigandì di Santa Teresa di Riva e lo Studio Trantino di Catania. 

Siamo stati nel municipio alessese per ascoltare la versione di sindaco e tecnico comunale, ma entrambi hanno preferito non rilasciare dichiarazioni specificando di essersi avvalsi della facoltà di non rispondere e di voler attendere la conclusione delle indagini prima di esprimersi. Sulle stazioni radio base i Comuni hanno competenze in materia di controllo e vigilanza sui campi elettromagnetici, assegnate dalla Legge 36/2001, con l’onere di richiedere il supporto dell’Arpa per la verifica dei campi elettromagnetici immessi dall’impianto nell’ambiente circostante, nelle condizioni reali di propagazione, come specificato solitamente dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente nei pareri tecnico-previsionali. Una vicenda di cui si è discusso anche in Consiglio comunale: nella seduta aperta del 20 marzo, quando è stata esaminata la vicenda di un’altra stazione radio base fissa installata di recente nella stessa zona, un cittadino ha sottolineato come nel caso dell’antenna provvisoria Vodafone il Comune non avesse consultato l’Arpa per chiedere il controllo delle emissioni dopo il rilascio del parere previsionale e in seguito alla comunicazione della compagnia di attivazione dell’impianto. 


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