Venerdì 19 Aprile 2024
Intervento di Polizia metropolitana e Polizia ferroviaria nella zona sud del paese


S. Teresa, sequestrato un deposito abusivo di carcasse d'auto: denunciata la titolare-FOTO

di Andrea Rifatto | 06/03/2020 | CRONACA

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Il deposito di auto sottoposto a sequestro

Avevano allestito un enorme deposito a cielo aperto di autovetture non utilizzabili, carcasse e parti di ricambio, senza però avere alcuna autorizzazione. Così per una ditta di autodemolizioni di Santa Teresa di Riva è scattato il maxisequestro di un’area nella zona sud del paese, che si estende per circa 1.000 metri quadrati all’interno dell’area artigianale privata “Polo Val d’Agrò” di contrada Catalmo, dove gli agenti della Polizia metropolitana guidati dal colonnello Antonino Triolo, unitamente al personale della Polizia Ferroviaria di Taormina, hanno sottoposto a sequestro circa 200 mezzi stipati in una vasta area, sistemati su rastrelliere fino a tre diversi livelli, senza più le caratteristiche originarie, tanto da costituire ormai rifiuti speciali, ponendo i sigilli al deposito e provvedendo a denunciare la titolare dell’impresa, una 47enne del posto, alla Procura della Repubblica di Messina per violazione del D. Lgs. 152/2006, che punisce penalmente chi effettua attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti in mancanza delle prescritte autorizzazioni. L’area è stata affidata in custodia giudiziaria alla stessa titolare. Al deposito incriminato si è giunti durante le verifiche effettuate nel territorio siciliano dalla Polfer nell’ambito dell’operazione “Oro Rosso”, organizzata a livello nazionale con controlli finalizzati alla prevenzione ed alla repressione dei furti di rame e dell’illecito traffico dello stesso. La donna è risultata essere la titolare anche di un’altra attività ubicata a poche centinaia di metri di distanza, sempre in contrada Catalmo, dove i poliziotti hanno appurato che i rifiuti erano stoccati difformemente alle autorizzazioni e alla planimetria attestante la distribuzione del materiale nei vari settori; atteso, però, che la difformità non comprometteva risorse ambientali e/o paesaggistiche, in base alla normativa, è stato dato alla titolare il termine di 30 giorni per adeguarsi alle prescrizioni richieste.



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