Sabato 20 Aprile 2024
Verdetto della Cassazione sull'incidente del 2010 in cui perse la vita un operaio


Roccalumera, morì cadendo dal balcone: condanna confermata al padrone di casa

di Andrea Rifatto | 06/09/2018 | CRONACA

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L'abitazione dove avvenne l'incidente

Confermata anche dalla Corte di Cassazione la condanna a un anno e quattro mesi (pena sospesa) per omicidio colposo nei confronti di Giovanni Trovato, 53enne catanese proprietario dell’abitazione di Roccalumera dove il 15 maggio 2010 morì il 57enne di Allume Domenico Crisafulli, precipitato dal balcone di un immobile al civico 23 del lungomare Cristoforo Colombo mentre stava eseguendo lavori di manutenzione su una ringhiera a cinque metri di altezza dal suolo. La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso di Trovato confermando il verdetto d’Appello dell’8 marzo 2017, con il risarcimento del danno alle parti civili, che aveva già confermato la condanna di primo grado del giugno 2014. L’uomo è stato ritenuto colpevole in quanto datore di lavoro che quel giorno affidò tra le altre cose a Crisafulli, recatosi nella sua abitazione insieme ad un’altra persona per eseguire una serie di piccoli lavoretti commissionatigli dal padrone di casa, anche la sostituzione della ringhiera esterna del balcone, senza verificare la sussistenza dei requisiti che lo stesso doveva presentare per lo svolgimento dell'incarico e senza premunirsi di adottare precauzioni idonee a salvaguardare la sua incolumità, tenuto conto dello stato della ringhiera, parzialmente logorata dalla ruggine agli estremi, dell'altezza del balcone dal suolo e degli obblighi gravanti dalla sua posizione di committente di lavori in economia. Violazioni che al momento dell'intervento dell’operaio, consistito nell'asportazione del corrimano dopo il taglio con il flex, hanno fatto venire meno definitivamente l'aggancio indicato nel punto corrente inferiore della ringhiera proiettandosi questa verso l'esterno e portando alla caduta di Crisafulli e alla morte immediata per le gravi ferite riportate (trauma cranico e sfondamento della cassa toracica). Giovanni Trovato è stato condannato dalla Cassazione al pagamento delle spese processuali e di duemila euro in favore della cassa delle ammende, oltre alla rifusione delle spese sostenute nel grado dalle parti civili Minella Margherita Bonatto, Katiuscia e Giuseppe Carmelo Crisafulli per complessive 3.500 euro.

 


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