Giovedì 02 Maggio 2024
Indagini dei Carabinieri per individuare i malviventi, che hanno scelto il momento giusto


Rapina da quasi 170mila euro a Giardini, colpo studiato nei dettagli e fuga su due ruote

di Andrea Rifatto | 27/08/2023 | CRONACA

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La filiale naxiota è senza servizio cassa

Un colpo che sembra studiato nei minimi particolari, attuato probabilmente dopo aver osservato attentamente la routine quotidiana degli impiegati e soprattutto i movimenti del fine settimana. Indagini serrate dei Carabinieri della Compagnia di Taormina dopo la rapina messa a segno venerdì alla banca Unicredit di Giardini Naxos. La banda era composta da quattro malviventi ed è giunta davanti l’istituto intorno alle 13.30: tre di loro si sono avvicinati alla porta di ingresso (non allarmata), forzandola in due punti fino ad aprirla ed introdursi nella filiale, mentre il quarto è rimasto all’esterno come palo: due si sono presentati con il volto coperto da passamontagna, il terzo con un casco e senza mostrare armi hanno intimato con accento siciliano ai due dipendenti, che se li sono ritrovati davanti senza aver sentito alcun rumore, visto che erano distanti dall’ingresso nella cosiddetta “stanza tesoro”, di consegnare le banconote contenute nel bancomat. Senza usare violenza hanno così arraffato in tutta fretta il bottino, tornando sui loro passi e dileguandosi a velocità. Per arrivare davanti l’istituto di via Umberto I e per la successiva fuga hanno utilizzato due scooter, probabilmente rubati, e non un’auto come ipotizzato inizialmente, ma non è da escludere che successivamente abbiano abbandonato i mezzi a due ruote per proseguire la fuga con un veicolo lungo la Statale 114 o l’autostrada A18. Il denaro non era stato ancora contabilizzato e dai giornali di cassa è stato ricostruito che il bottino ammonta a 168mila euro, considerato che erano in fase di caricamento per il fine settimana i cassetti dei due Atm presenti nella banca Unicredit. Una volta dato l’allarme sono giunti sul posto i carabinieri della Stazione di Giardini Naxos e della Compagnia di Taormina, ai comandi del capitano Giovanni Riacà, che hanno avviato immediatamente le indagini partendo dalla visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti all’interno e all’esterno dell’istituto di credito e raccogliendo le testimonianze dei due dipendenti, entrambi uomini, sentiti fino al tardo pomeriggio. Una rapina che sembrerebbe messa a segno con particolare preparazione e cura dei dettagli, visto che l’Unicredit della cittadina naxiota è una filiale senza servizio cassa e dunque se il colpo fosse stato compiuto durante l’orario di apertura al pubblico i malviventi non avrebbero potuto impossessarsi del denaro, custodito nella macchina temporizzata, che sono invece riusciti ad arraffare in quel lasso di tempo mentre era in corso la movimentazione per la preparazione degli sportelli automatici. 

Il sindacato Fabi è tornato a commentare la vicenda con il dirigente nazionale Gabriele Urzì e il segretario provinciale Massimo Pellegrino: “Siamo a 11 rapine nel 2023 in Sicilia e il fenomeno non conosce sosta, con le banche che continuano a sottovalutare il problema non comprendendo che la situazione è sfuggita di mano - affermano - ci si ostina a non volere prendere provvedimenti seri e risolutivi. Per Unicredit, visto il ripetersi di rapine a distanza di poco tempo, chiederemo il ripristino della guardiania armata nelle piazze più sensibili. Non sfugge a nessuno che le modifiche ad alcune forme di sostegno al reddito e la perdurante crisi economica abbiano portato ad un aumento di episodi criminosi”. Secondo i due sindacalisti “occorrono massicci investimenti in sicurezza da parte delle banche, prima che accada qualcosa di veramente grave, aumentando la prevenzione da parte degli istituti che si affidano ormai ad impianti di videoregistrazione e ad altri apprestamenti tecnologici di sicurezza che servono veramente a poco. In questa fase di crisi economico-finanziaria - concludono Urzì e Pellegrino - accanto all’opera dei ‘rapinatori professionisti’ effettuano colpi anche rapinatori ‘mordi e fuggi’, soggetti paradossalmente anche più pericolosi in quanto spinti dalla disperazione”.


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