Picchiava la fidanzata a Forza d’Agrò, 30enne condannato a due anni ma cade un’accusa
di Redazione | oggi | CRONACA
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La sentenza è della Prima Sezione penale
L’accusa aveva chiesto la condanna a 4 anni di reclusione e a 150mila euro di risarcimento danni, la sentenza ne ha inflitti due assolvendo l’imputato per uno dei capi d’accusa. Si è concluso così il processo a carico di un trentenne accusato di aver maltrattato la fidanzata a Forza d’Agrò ai primi di agosto del 2023. La Prima sezione penale del Tribunale, presieduta dalla giudice Rita Sergi, lo ha condannato alla pena di due anni (pena sospesa) e al pagamento di 15mila euro di risarcimento danni oltre le spese, per i reati di lesioni, violenza privata e danneggiamento, mentre lo ha assolto con la formula "perché il fatto non sussiste" dall'accusa di violenza sessuale, aggravata dall’aver agito nei confronti di persona alla quale era legato da una relazione affettiva. Il giovane, difeso dagli avvocati Oleg Traclò e Carlo Taormina, era stato sottoposto al divieto di avvicinamento all'abitazione e al luogo dove lavora la giovane, assistita nel processo dall’avvocato Jessica Cotroneo, e con la sentenza è stata revocata la misura cautelare. Dopo la denuncia della donna, è partita un’indagine coordinata dalla sostituta procuratrice Anita Siliotti, che ha rappresentato anche l'accusa nel processo contestando all’uomo di aver picchiato e minacciato la fidanzata, colpendola al volto e al corpo con calci e schiaffi al culmine di un litigio e provocandole ecchimosi e traumi che sono stati giudicati guaribili in 15 giorni al pronto soccorso del Policlinico di Messina. Inoltre era accusato anche di aver tirato la giovane per i capelli costringendola a rimanere con lui in casa, intimandole di non fare telefonate e lanciandone il telefono in strada.