Giovedì 25 Aprile 2024
L'ex primo cittadino prosciolto dal Gup dall'accusa contestata dalla Procura


Pagliara, Prestipino scagionato per l'evasione fiscale: non era lui il sindaco in carica

di Andrea Rifatto | 14/07/2022 | CRONACA

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Prestipino è stato sindaco dal 2012 al 2017

Accusato di aver commesso un reato nella qualità di sindaco, quando però sindaco non lo era più. È quanto capitato all’ex primo cittadino di Pagliara, Domenico Prestipino, che un anno fa è finito sotto indagine con l’accusa di evasione fiscale dopo una denuncia di reato partita nel dicembre 2020 dall’Agenzia delle Entrata di Messina, seguita da accertamenti svolti nei mesi successivi dalla Guardia di Finanza. Secondo la Procura della Repubblica peloritana, Prestipino aveva commesso il reato di cui all’articolo 4 del Decreto Legislativo 74/2000 (dichiarazione infedele) “perchè nella qualità di sindaco di Pagliara, al fine di eludere l’imposta sul reddito e sul valore aggiunto, indicava nella dichiarazione dei redditi annuale modello Iva 2017, relativa all’anno 2016, elementi attivi per un ammontare inferiore di quello effettivo ed elementi passivi fittizi di modo che l’imposta evasa era pari a 358.858 euro (importo derivato dalla differenza tra 360.349 euro accertato dall’Agenzia delle Entrate e 1.492 euro quale imposta sulla competenza del rup, considerato non esigibile dall’erario) e l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all’imposizione pari a 3.380.410 euro”. Reato che sarebbe stato commesso il 29 dicembre del 2017, secondo l’accusa “data di presentazione del modello Iva 2017 periodo di imposta 2016, trasmessa da Prestipino per conto del Comune”. Un abbaglio della magistratura, visto che a quell’epoca Domenico Prestipino non era più sindaco da sei mesi ma consigliere comunale di minoranza, carica che ricopre tutt’oggi, così come aveva evidenziato anche il suo legale difensore, l’avvocato Carmelo Scillia. Il 17 giugno il sostituto procuratore Francesca Bonanzinga ha chiesto comunque il rinvio a giudizio e ieri in udienza preliminare il Gup Ornella Pastore ha prosciolto l’ex sindaco con la formula “per non aver commesso il fatto”. Anche l’accusa, rappresentata in udienza dal pubblico ministero Piero Vinci, aveva chiesto il non luogo a procedere.


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