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Morte di Rosario Samperi, il Tribunale riapre le indagini: ordinati nuovi accertamenti
di Andrea Rifatto | oggi | CRONACA
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Il ponte sul torrente Petrolo e nel riquadro Samperi
Si riaprono ufficialmente le indagini sulla morte di Rosario Samperi, il 46enne di Graniti trovato senza vita il 17 agosto 2023 nel letto del torrente Petrolo, sotto il ponte della Statale 185, in quello che è stato ritenuto dagli inquirenti un suicidio. La giudice per le indagini preliminari Tiziana Leanza del Tribunale di Messina ha rigettato con un’ordinanza la richiesta di archiviazione del caso formulata dalla Procura, contro la quale i familiari avevano presentato opposizione assistiti dall’avvocato Gianmario Sposito, e ha ordinato la restituzione degli atti al pubblico ministero Roberta La Speme disponendo indagini integrative. La gip ha ritenuto in particolare necessario procedere all’acquisizione dei tabulati telefonici e delle celle di aggancio relativi alle utenze indicate dall’avvocato Sposito e richiedere un chiarimento al consulente tecnico nominato dalla Procura in merito alla determinazione dell’ora del decesso di Samperi e alla cinetica della caduta in relazione ai rilievi mossi dal consulente di parte. Accertamenti che dovranno essere compiuti entro due mesi, vista l’urgenza relativa all'acquisizione dei tabulati il cui termine di conservazione è di imminente scadenza, considerato che sono passati quasi due anni dal fatto. Una decisione accolta con notevole soddisfazione dai familiari del 46enne e dal legale che li assiste: «Per la prima volta la famiglia Samperi si vede restituita un po’ di dignità - commenta l’avvocato Sposito - dopo tanta pesantezza e afflizione morale patita per l’ingiustizia che stavano vivendo. Adesso inizia un percorso per arrivare alla verità e probabilmente sarà necessaria anche la riesumazione del cadavere, ma siamo fiduciosi che l’operato della Procura possa fare piena luce su quanto accaduto a Rosario Samperi». La convinzione dei familiari e dell’avvocato è che l’uomo sia stato ucciso, forse perchè ha visto qualcosa che non doveva vedere (come un furto che sarebbe avvenuto in quei giorni in chiesa, situata accanto alla sua abitazione) e poi giorni dopo il suo cadavere sia stato portato nel torrente. L’assenza di ferite evidenti da caduta, dopo un volo di oltre dieci metri, e la presenza di larve sul corpo, ritrovato a cinque metri rispetto alla verticale del punto di caduta dal ponte Petrolo, potrebbero smentire la tesi del suicidio.