Morte di Antonio Di Stefano, eseguita l'autopsia: indagato il suo datore di lavoro
di Andrea Rifatto | 21/08/2025 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 21/08/2025 | CRONACA
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Di Stefano si trovava con l'autobetoniera nel piazzale
C’è un indagato per la morte di Antonio Di Stefano, l’operaio di 58 anni di Pagliara deceduto il 17 agosto scorso nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Piemonte a Messina in seguito all’incidente sul lavoro avvenuto il 3 aprile in un cantiere edile di Furci Siculo. L’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Messina, di cui è titolare la sostituta procuratrice Giorgia Spiri, vede iscritto nel registro degli indagati l'amministratore unico della ditta “Jonica Calcestruzzi Srl” di Pagliara dove lavorava Di Stefano, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. La Procura, rappresentata ieri dalla sostituta procuratrice Alice Parialò, ha disposto l’autopsia sulla salma del 58enne, eseguita ieri pomeriggio dal medico legale Daniela Sapienza, incaricata di rispondere ad un ampio quesito per chiarire le cause che hanno portato alla morte dell’operaio, le sue connessioni con la caduta avvenuta ad aprile e le azioni condotte dei medici che hanno preso in carico il ferito fin dal suo arrivo in ospedale. per questo sarà necessario acquisire anche le cartelle cliniche dai due ospedali dove è stato ricoverato. L’indagato è assistito dall’avvocato Fabio Di Cara, che ha nominato come consulente di parte per partecipare all’esame autoptico il medico legale Antonino Bondì; la famiglia Di Stefano è invece assistita dall'avvocato Giuseppe Tarascio di Siracusa, che ha scelto come consulente di parte il medico legale Fabrizio Perri. Subito dopo l'autopsia la salma del 58enne è stata restituita ai familiari per il funerale, che si terrà venerdì 22 agosto a Pagliara. Quel giorno Antonio Di Stefano si trovava in via Sant’Antonio a Furci Siculo, in un’area privata dove sono in corso i lavori di completamento di un complesso sportivo, ed era giunto al volante di un’autobetoniera per rifornire il cantiere di calcestruzzo necessario ad eseguire il getto dei pilastri: secondo quanto ricostruito successivamente si sarebbe trovato su una scaletta in ferro posta sul retro del mezzo d’opera, quando sarebbe scivolato finendo a terra e battendo violentemente la testa. Soccorso dall’ambulanza del 118 e condotto al Policlinico di Messina, è stato ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione e poi trasferito all'ospedale Piemonte nel reparto Gravi Cerebrolesioni Acquisite, fino a domenica 17 agosto quando è avvenuto d'urgenza il trasferimento in Rianimazione e poco dopo è sopraggiunto il decesso.