Mercoledì 11 Dicembre 2024
Il nuovo verdetto della giustizia contabile riduce i risarcimenti per Corica e Ferlito


Medici assenteisti al 118 di Letojanni, la Corte dei conti riduce le condanne in appello

di Andrea Rifatto | 30/11/2024 | CRONACA

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Contestate 901 ore di assenza in due anni

Una condanna cancellata e una ridotta. Cambia in appello il verdetto della Corte dei conti nei confronti dei medici Antonio Corica e Antonino Ferlito, in servizio al 118 di Letojanni, arrestati nel febbraio 2017 con le accuse di truffa aggravata e falsità ideologica per essersi assentati dal lavoro falsificando i registro delle presenze. La Sezione giurisdizionale d’appello ha infatti accolto parzialmente l’appello principale di Corica ed integralmente l’appello incidentale di Ferlito, presentati dai legali difensori, gli avvocati Salvatore Silvestro e Giuseppe Mingiardi, e ha condannato Corica al risarcimento del solo danno patrimoniale pari a 19mila 781 euro in favore dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina, oltre alla rivalutazione ed interessi legali, mentre ha annullato la sentenza di primo grado nella parte in cui condannava entrambi al risarcimento del danno all’immagine, quantificato in 39mila 562 euro per Corica e 34mila 779 euro per Ferlito. Il processo penale si è invece concluso nel gennaio 2022 con la sentenza della Corte d’appello di Messina, divenuta definitiva un anno dopo perchè la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso, con la condanna di entrambi ad un anno e sei mesi di reclusione e la multa di 600 euro ciascuno per il reato di truffa. Chiusa la vicenda penale, la Procura regionale della Corte dei conti aveva acquisito dall’Asp i tabulati delle ore di assenza e i prospetti delle retribuzioni indebitamente corrisposte ai due medici, rilevando a carico di Antonio Corica 480 ore di assenza tra novembre 2014 e agosto 2016 che hanno portato l’Asp ad erogare indebitamente retribuzioni lorde per 19mila 781 euro, mentre Antonino Ferlito (ottobre 2014-agosto 2016), a fronte di 421 ore di assenza, aveva percepito 17mila 389 euro. Lo scorso 28 marzo era così arrivata la condanna dei giudici contabili al pagamento complessivo di 94mila 869 euro per danno patrimoniale e di immagine, mentre il procuratore generale aveva chiesto risarcimenti per un totale di 111mila 512 euro.

Adesso la Sezione d’appello, presieduta dal giudice Vincenzo Lo Presti, ha confermato la condanna di Corica al pagamento del danno patrimoniale in quanto «non ha tempestivamente eccepito la prescrizione dell’azione, avendo provveduto in tal senso solo in sede di udienza, quando ormai era incorso nelle decadenze di legge». In merito al danno di immagine, invece, sono state ritenute fondate le eccezioni di inammissibilità dell’azione volta al ristoro, in quanto «sulla scia del consolidato orientamento espresso dalle Sezioni d’appello […] il danno all’immagine può essere perseguito solo nell’ipotesi di sentenza penale irrevocabile per i soli reati previsti nel capo I del Titolo II del Libro secondo del Codice penale» (delitti dei pubblici ufficiali contro la Pubblica Amministrazione come peculato, corruzione, ecc.) ed «è da ritenere tuttora vigente, anche dopo l’entrata in vigore del codice di giustizia contabile, la limitazione dell’azione risarcitoria a questi soli reati». Dunque sul risarcimento del danno di immagine è stata dichiarata la nullità della sentenza per violazione dei presupposti di proponibilità dell’azione esperita a carico dei due medici appellanti.


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