Domenica 06 Ottobre 2024
Aperto il processo a carico dell'assassino: acquisite le prove e sentiti i primi testi


L'omicidio di Pippo Catania a Furci, i difensori di Gaetano Nucifora percorrono due strade

di Andrea Rifatto | 13/09/2024 | CRONACA

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Nucifora (nel riquadro) è detenuto a Barcellona

Far cadere le aggravanti e far valere la perizia psichiatrica per ridimensionare le accuse. Punta su queste due strade la difesa dell’assassino di Giuseppe Catania, l’ex poliziotto della Squadra mobile di Messina ucciso il 2 ottobre dello scorso anno sul lungomare di Furci Siculo. Davanti la Corte d’assise presieduta da Massimiliano Micali, con a latere Giuseppe Miraglia, si è aperto il processo a carico di Gaetano Antonio Nucifora, il 58enne di Roccalumera imputato del reato di omicidio con le aggravanti della premeditazione e dei motivi abbietti e futili. Al primo round del dibattimento è stata confermata la costituzione delle parti civili, la moglie, due figli e le sorelle di Giuseppe Catania tutti assistiti dall’avvocato Antonio Scarcella, e sono stati acquisiti i mezzi di prova, tutti i verbali redatti dagli inquirenti e il materiale probatorio raccolto dalla Procura, con l’audizione in aula di alcuni carabinieri della Compagnia di Taormina, che hanno condotto le indagini coordinate dalla sostituta procuratrice Roberta La Speme (in aula a rappresentare l’accusa) e dall’aggiunto Vito Di Giorgio. Nella prossima udienza, fissata per il 30 ottobre, toccherà ad altri testi, come il medico legale che ha eseguito l’autopsia, i testimoni, le parti civili, la moglie e le figlie dell’imputato. I difensori di Nucifora, gli avvocati Giovanni Starrantino ed Emilia Cerchiara (sostituita alla prima udienza dall’avvocato Alice Sturiale), hanno chiesto nuovamente l’applicazione del rito abbreviato (che consente la riduzione di un terzo della pena) nei confronti del 58enne, detenuto nella casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto e presente in aula, già rigettata in udienza preliminare visto che sono contestate due aggravanti che possono comportare la pena dell’ergastolo e in tal caso non è ammesso il giudizio abbreviato. 

I difensori ritengono però di poter dimostrare in dibattimento l’insussistenza della premeditazione e dei motivi abbietti e futili e dunque, qualora dovessero cadere, potrebbe applicarsi il rito abbreviato, per il momento non ammesso dalla Corte d’assise che si è riservata di decidere successivamente. Gli avvocati difensori hanno chiesto anche che il loro assistito venga sottoposto a perizia psichiatrica, evidentemente per verificare le sue capacità di intendere e di volere, e la Corte si è riservata la decisione rigettando invece la richiesta di deposito di due perizie prodotte dalla difesa, in quanto i consulenti che le hanno redatte non erano stati indicati nella lista dei testi. La Procura contesta a Nucifora l’omicidio “perché cagionava la morte di Catania esplodendo al suo indirizzo cinque colpi con il fucile da caccia Bernardelli calibro 12 matricola 206237, di cui due lo attingevano alla testa, uno all’addome, uno all’inguine ed uno alla gamba destra”, mentre si trovava sul marciapiede lato monte davanti largo Petroselli, al centro di Furci Siculo. Un movente passionale come ammesso già quella sera dal 58enne messinese, che dopo il delitto si è costituito alla Stazione Carabinieri di Roccalumera.


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