L’autovelox contestato a Sant’Alessio, messa alla prova per il 30enne denunciato
di Andrea Rifatto | oggi | CRONACA
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Accolta dal Tribunale di Messina la richiesta di messa alla prova del messinese Salvatore Panarello, il 30enne che il 28 febbraio 2023 ha insultato la Polizia locale di Sant’Alessio Siculo durante un controllo della velocità sulla Statale 114 con l’autovelox, accusandola di nascondere l’apparecchio per ingannare gli automobilisti e minacciando di buttarlo a terra, riprendendo la scena con il proprio cellulare in un video divenuto virale. Il giudice ha disposto un periodo di sospensione di otto mesi, durante il quale l’indagato dovrà svolgere un lavoro di pubblica utilità in favore della collettività presso istituzioni pubbliche, enti e organizzazioni di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato, e rinviato all’udienza del 14 gennaio, quando sarà valutata la relazione conclusiva redatta dall’Ufficio per l'Esecuzione penale esterna e si deciderà se dichiarare estinto il reato o revocare la prova e riprendere il procedimento. Dopo la denuncia il giovane, difeso dall’avvocato Antonio Cappadona, è finito indagato per oltraggio «per avere offeso l’onore e il prestigio del pubblico ufficiale ispettore principale […] della Polizia locale, nell’esercizio delle sue funzioni - recita il capo d’accusa - in pubblica via ed alla presenza di più persone, rivolgendo all’indirizzo dello stesso frasi ingiuriose quali “cretino, pezzo di m…”, minacciando di buttare in terra l’apparecchio autovelox posizionato dalla parte offesa in esecuzione del suo servizio e riprendendo la scena con il proprio cellulare». Successivamente il pubblico ministero Anita Siliotti aveva disposto la citazione diretta a giudizio. Parti civili l’ispettore di Polizia locale e il Comune di Sant’Alessio Siculo, entrambi difesi dall’avvocato Massimo Brigandì.
