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La morte di Francesco Caruso a Taormina: motociclista di Santa Teresa davanti al giudice
di Andrea Rifatto | oggi | CRONACA
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Lo scontro tra i motocicli fu frontale
C’è una richiesta di rinvio a giudizio per l’incidente stradale del 20 aprile dello scorso anno a Taormina, nel quale ha perso la vita il 22enne Francesco Caruso di Letojanni mentre viaggiava sulla Strada statale 114 con il suo scooter. Al termine delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Messina, il sostituto procuratore Roberto Conte ha chiesto il processo a carico di Agatino Occhino, il 40enne di Santa Teresa di Riva che quel giorno procedeva in sella alla sua motocicletta in direzione opposta alla vittima. La giudice per l’udienza preliminare Tiziana Leanza ha fissato l’udienza preliminare per il 26 giugno e in quella data il Tribunale stabilirà se aprire o meno il dibattimento a carico dell’indagato, difeso dall’avvocato Antonio Scarcella. Parti offese sono Enrico Giuseppe Caruso e Sabrina Ricca, genitori della vittima, assistiti rispettivamente dagli avvocati Giacomo Rossini di Torino e Daniele Mazzone di Siracusa. La Procura contesta a Occhino il reato di omicidio stradale «perché per colpa generica consistita in negligenza, imprudenza ed imperizia, e per colpa specifica consistita nella violazione degli artt. 143 comma 11, 40 comma 6 e 146 comma 2 del Codice della Strada, cagionava la morte di Caruso Francesco»: in particolare le indagini, condotte dalla Polizia locale di Taormina intervenuta subito dopo il sinistro, hanno ricostruito che «Occhino, ponendosi alla guida del motociclo marca Ktm modello A2 mentre percorreva la Strada statale 114 in direzione Catania-Messina, giunto all'altezza del civico 250 superava la linea di mezzeria invadendo il senso di marcia opposto a quello percorso, così da impattare frontalmente con il motociclo marca Piaggio modello Beverly 300 condotto da Caruso», provocandogli un severo trauma cranico-facciale e diverse fratture multiple che portavano al decesso, avvenuto nelle ore successive all’ospedale “San Vincenzo” di Taormina dove era giunto in condizioni disperate ed era stato ricoverato in come nel reparto di Rianimazione. Quel sabato pomeriggio il 22enne letojannese si stava recando al lavoro a bordo del suo scooter all’hotel Mazzarò Sea Palace di Taormina, dove era stato assunto da poco, quando in quella curva a Spisone, al km 46,100 della Ss 114, a 500 metri dalla sua destinazione, è avvenuto lo scontro frontale con la moto proveniente dalla direzione opposta, che ha fatto finire al Policlinico di Messina anche il 40enne santateresino per ferite non gravi. Subito dopo il decesso i genitori del giovane hanno deciso di donare gli organi, anche per testimoniare la grande generosità del figlio sempre pronto ad aiutare gli altri, e l’espianto di cuore, fegato, reni e cornee, effettuato all’ospedale di Taormina dall’equipe coordinata dal dottor Giuseppe Bova, ha permesso di salvare la vita ad altre sette persone, tra cui una bambina di Torino e altri pazienti all’Ismett e al Civico di Palermo, mentre le cornee sono state consegnate alla banca degli occhi.