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Il femminicidio di Lorena Quaranta a Furci Siculo: confermato l'ergastolo per il fidanzato
di Andrea Rifatto | 28/11/2024 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 28/11/2024 | CRONACA
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La coppia viveva a Furci Siculo
È arrivata la conferma della condanna alla pena dell’ergastolo per Antonio De Pace, il 34enne calabrese che il il 31 marzo del 2020 ha ucciso a Furci Siculo Lorena Quaranta, la studentessa 27enne di Favara sua fidanzata. La sentenza è arrivata oggi dalla Corte d’appello d’assise di Reggio Calabria, presieduta da Angelina Bandiera, al termine del processo “bis”, nato dopo che la Corte di Cassazione ha disposto l’annullamento con rinvio, limitatamente all’applicabilità delle attenuanti generiche, della condanna all’ergastolo già inflitta dalla Corte d’appello di Messina il 18 luglio 2023. I giudici calabresi hanno dunque escluso lo “stress da Covid” che la Cassazione aveva chiesto di considerare ritenendo che i giudici di merito non avessero verificato se la specificità del contesto, il periodo Covid e la difficoltà di porvi rimedio avessero costituito fattori incidenti sulla misura della responsabilità penale dell’imputato. Il 17 ottobre il sostituto procuratore generale aveva chiesto alla Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria la condanna dell’infermiere di Dasà (Vivo Valentia) a 24 anni di reclusione con il riconoscimento dell'equivalenza delle attenuanti generiche alle aggravanti, richiesta alla quale si erano opposti tutti i legali di parte civile, a partire dagli avvocati che assistono la famiglia Quaranta, Giuseppe Barba e Cettina La Torre, chiedendo la conferma dell’ergastolo. I difensori di De Pace, gli avvocati Bruno Ganino, Salvatore Staiano e Salvatore Silvestro, avevano invece sollecitano invece la concessione delle attenuanti generiche prevalenti sull’aggravante, che avrebbero consentito di evitare l’ergastolo con una riduzione della condanna a 30 anni di reclusione. Oggi la sentenza che ha condannato il fine pena mai.