Mercoledì 24 Aprile 2024
Inchiesta della Finanza su due società operanti a Sant'Alessio: tre gli indagati


Gruppo Cucuzzella, evasione fiscale da 5 milioni: sequestrati 400mila euro di beni - VIDEO

di Andrea Rifatto | 02/12/2020 | CRONACA

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Indagini delle Fiamme gialle di Taormina

Nuova inchiesta della Guardia di Finanza sul Gruppo Cucuzzella di Sant’Alessio Siculo, operante nel commercio di materiali edili e da costruzione. Le Fiamme gialle della Compagnia di Taormina contestano una sottrazione fraudolenta al pagamento di debiti verso l’erario per oltre 5 milioni di euro e hanno eseguito un sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni mobili registrati per un valore complessivo di 400mila euro. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari Monia De Francesco del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti dei rappresentanti degli organi amministrativi di due società. Tre gli indagati: Giovanni Cucuzzella, 44 anni, socio e amministratore di fatto della “Gruppo Cucuzzella Srl”, Alessandro Nicolosi, 43 anni, rappresentante legale e amministratore di diritto della “Gruppo Cucuzzella Srl”, Maria Costantino, 49 anni, amministratrice della “Gruppo GfG Edilizia Srl”. L’operazione è stata eseguita a conclusione delle indagini svolte dalle Fiamme Gialle di Taormina, coordinate dal Gruppo di Messina, che contestano come come Cucuzzella, amministratore di fatto, insieme a Nicolosi, amministratore di diritto, attraverso la simulazione di uno stato di “incapienza finanziaria”, abbia omesso di versare all’Erario imposte per un valore di oltre 5 milioni di euro. Secondo il Gip gli indagati, al fine di consentire alla “Gruppo Cucuzzella Srl” di sottrarsi al pagamento delle tasse, dopo aver ricevuto ben 64 cartelle di pagamento per l’omesso versamento delle imposte sui redditi e dell’Iva, mediante operazioni simulate, avessero progressivamente alienato beni strumentali e merci (muletto elevatore, carroponte, sedie, tavoli, ombrelloni, tubi, rivestimenti, lamiere, coprimuro, tubolari e serbatoi), per un importo complessivo di 399mila 867 euro, ad altra società loro riconducibile, la “Gruppo GfG Edilizia Srl”, senza richiedere e senza ricevere il pagamento del prezzo pattuito.

Da qui il provvedimento di sequestro, emesso al fine di garantire l’interesse dello Stato alla corretta percezione dei tributi e, pertanto, all’effettiva riscossione delle imposte dovute. Le indagini, scattate a seguito della denuncia di uno dei soci, hanno consentito, inoltre, di accertare l’artificioso depauperamento del patrimonio della società, realizzato attraverso l’uso distorto di negozi giuridici di per sé leciti (affitto di azienda e cessioni di beni), nonché tramite la sottrazione di contanti dalle casse aziendali. Tale condotta aveva come unico obiettivo, secondo ipotesi d’accusa, quello di sottrarsi al pagamento delle imposte dovute e di vanificare i tentativi di riscossione coattiva dell’Erario. All’esito, quindi, la Procura della Repubblica di Messina ha ritenuto configurabile, nei confronti degli indagati, il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte ed ha richiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Messina l’adozione di un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, cioè per un valore corrispondente a quello dei valori fraudolentemente alienati, ammontanti, come detto, a 400mila euro.

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