Giovane morto a Graniti, archiviate le indagini ma la famiglia insorge: "Mai avvisati"
di Andrea Rifatto | 14/09/2024 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 14/09/2024 | CRONACA
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Il ponte sul torrente Petrolo e nel riquadro Samperi
Continuano a chiedere verità e giustizia i familiari di Rosario Samperi, il 36enne di Graniti trovato morto il 17 agosto 2023 nel letto del torrente Petrolo, sotto l’omonimo ponte della Statale 185 di Sella Mandrazzi. Il Tribunale di Messina, come richiesto dalla Procura, ha archiviato l’inchiesta ritenendo non sia configurabile alcuna ipotesi di reato, ma il nuovo legale della famiglia, l’avvocato Gianmario Sposito, è intenzionato a dare battaglia e contestare le procedure adottate: «La Procura ha ignorato la richiesta dei familiari di essere avvisati in caso di archiviazione e il decreto non è stato notificato alle parti offese - spiega - in violazione delle norma giuridica. Ciò mi impone la presentazione di un reclamo, perchè ci sono esiti documentali che dimostrano la nullità del decreto, che comporterà un rinvio al pubblico ministero che dovrà provvedere a fare ciò che non ha fatto finora». Secondo la Procura e la perizia medico-legale stilata dopo l’autopsia, Samperi si è suicidato lanciandosi dal ponte, ma la famiglia e il loro consulente ritengono vi siano molte evidenze di natura oggettiva e deduttiva, oltre ad elementi di natura medico legale e non, che farebbero escludere il gesto estremo del 36enne. A far sorgere dubbi, ad esempio, la circostanza che gli organi interni erano integri, nonostante il volo da un’altezza di 15 metri, e la posizione anomala del corpo. Già nei mesi scorsi una zia di Rosario Samperi aveva lanciato un accorato appello alle autorità e a quanti potrebbero essere a conoscenza di eventuali elementi utili a ricostruire i fatti: «Una persona di 120 kg avrebbe sfidato le leggi della fisica rimanendo intatto dopo essersi schiantato a folle velocità, in pochi secondi, sulle lastre pietrose dell’arido torrente Petrolo - aveva evidenziato - come si spiega che invece sia stato ritrovato come se dormisse con il volto praticamente intatto? Mio nipote amava la vita, era un ragazzo perbene, ben inserito nel contesto della vita sociale, non ha mai fatto nulla di male a nessuno, non si può accettare una fine del genere. Rosario merita di essere ricordato e stimato per come ha vissuto, ben voluto da tutti, educato, sempre affettuoso, rispettoso. Era un ragazzo che ha seguito con amore e dedizione i valori che gli hanno insegnato i suoi genitori e lo ha fatto fino alla fine».