Venerdì 26 Aprile 2024
Grave gesto nel corso della notte. Serrate indagini per identificare l'autore


Forza d’Agrò, incendiata l'auto del comandante dei Carabinieri: due persone sotto torchio

di Andrea Rifatto | 31/03/2021 | CRONACA

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La vettura data alle fiamme

Sembra essere tornato il clima di fuoco a Forza d’Agrò, che negli anni scorsi ha fatto vivere nel terrore il paese. Dopo il rogo che l’1 dicembre ha distrutto l’autovettura utilizzata dal responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, questa notte è stata incendiata quella del comandante della Stazione dei Carabinieri, il luogotenente Maurizio Zinna, parcheggiata davanti la caserma in via Alcide De Gasperi. Il veicolo, una Alfa Romeo Giulietta di colore nero, ha preso fuoco a partire dal vano motore e la parte anteriore è andata completamente distrutta, con il rischio che le fiamme si estendessero anche al retro dove è posizionato l'impianto di alimentazione a metano con conseguenze ancora più gravi. A domare le fiamme sono giunti all’1.30 i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Letojanni, dopo l’allarme lanciato dalla caserma annessa alla quale si trova l’abitazione del comandante. I pompieri non hanno potuto accertare la natura dell’incendio ma gli inquirenti non hanno dubbi sulla matrice dolosa ed ad agire potrebbe essere stata la stessa mano che ha innescato il rogo già tre mesi fa sulla via Belvedere. La Stazione dei Carabinieri è videosorvegliata su tutto il perimetro dalle telecamere che sicuramente hanno ripreso l’accaduto, così come le vie del paese sono dotate di occhi elettronici gestiti dal Comune. Le indagini per risalire agli autori dell’incendio sono scattate immediatamente e alle prime luci dell’alba sono state convocate in caserma due persone, due giovani del posto, per essere interrogate dai militari di Forza d’Agrò e dai colleghi della Compagnia di Taormina, giunti nel borgo collinare con il capitano Giovanni Riacà. Non è escluso che possano esserci sviluppi già nelle prossime ore per chiudere subito il cerchio su un grave gesto compiuto contro il rappresentante dell’Arma, preso evidentemente di mira da qualcuno che non si è posto remore nell’agire davanti alla Stazione ben consapevole di poter essere identificato.



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