Martedì 05 Novembre 2024
La Finanza ha scoperto che i reflui venivano scaricati inquinando il corso d'acqua


Fogna nel torrente a Mongiuffi Melia: sequestrato il depuratore e denunciate tre persone

di Redazione | 30/03/2021 | CRONACA

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Il sopralluogo delle Fiamme gialle

I reflui fognari prodotti a Mongiuffi Melia venivano sversati nel torrente Postoleone, a causa dal cattivo funzionamento del ciclo di depurazione, con l’inquinamento del corso d’acqua che scorre sui monti peloritani ed attraversa il particolare e omonimo canyon, luogo conosciuto tra gli appassionati di escursioni. È quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Taormina, che ha sottoposto a sequestro preventivo il depuratore fognario comunale, con la convalida della Procura della Repubblica di Messina, e ha denunciato tre persone tra tecnici e amministratori comunali per le ipotesi di reato di inquinamento ambientale, getto pericoloso di cose e omissione di atti d’ufficio. L’operazione anti-inquinamento si inserisce in un più ampio monitoraggio del territorio, caratterizzato da località di straordinaria bellezza, uniche nel loro genere e, per questo, più necessitanti di particolare attenzione in termini di più penetranti controlli in materia di tutela ambientale. In tale contesto, quindi, nei giorni scorsi, i militari della Guardia di Finanza di Taormina hanno effettuato mirati sopralluoghi in più siti naturalistici del territorio di competenza, rilevando la contaminazione ambientale oggi repressa, riconducibile al malfunzionamento e cattivo stato di manutenzione e gestione dell’intero impianto di depurazione delle acque reflue provenienti dal sistema fognario comunale. Nel dettaglio, è stato riscontrato come in spregio alle più basilari norme ambientali, nell’alveo del torrente Postoleone avvenisse il non autorizzato sversamento di reflui non depurati, provenienti dalla condotta che porta le acque sino alla vasca di decantazione del depuratore. Tale scoperta ha portato ad avviare specifici approfondimenti, tesi a perimetrare meglio quanto visivamente riscontrato: sul punto, l’analisi della documentazione afferente l’impianto di depurazione, acquisita presso l’Ufficio Tecnico comunale, ha consentito di accertare come, oltre alla all’assenza di auto-analisi (prevista per legge) delle acque in ingresso ed in uscita dall’impianto, mancasse totalmente l’autorizzazione allo scarico dei reflui fognari nelle acque superficiali, in quanto scaduta nel lontano 2008 e non più concessa dalla Regione siciliana. In attesa di interessare gli organi competenti per l’analisi delle acque, dunque, l’impianto è stato sottoposto a sequestro e sono scattate tre denunce. L’odierna operazione - evidenziano le Fiamme Gialle - che fa seguito a quella conclusa qualche settimana fa, congiuntamente alla Polizia di Stato di Taormina con il sequestro del depuratore di Giardini Naxos, testimonia, ancora una volta, la grandissima sensibilità ambientale e l’impegno quotidiano della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica di Messina al servizio della collettività, anche e soprattutto nell’importante settore della tutela della salute pubblica, del patrimonio paesaggistico e dell’ambiente.


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