Sabato 20 Aprile 2024
Sentenza del giudice di pace per il dolce acquistato dopo le elezioni del 2017


Festeggia la vittoria ma non paga la torta: condannato il sindaco di Castelmola

di Andrea Rifatto | 05/02/2020 | CRONACA

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La consegna della torta poco prima della festa

Aveva voluto perfino scattare una foto con chi gli aveva appena consegnato quella imponente torta per festeggiare la vittoria elettorale, prima di aprire i festeggiamenti in piazza. Peccato che poi quel dolce da 45 chili non lo ha mai pagato. E così il sindaco di Castelmola, Orlando Russo, nei giorni scorsi è stato condannato dal giudice di pace Maria Angela Caputo di Messina a risarcire con 900 euro il pasticcere messinese Freni. La torta venne ordinata dopo le elezioni del 2017 che videro Russo riconfermato sulla poltrona di primo cittadino, anche perché era l’unico candidato e dunque non poteva andare diversamente. L’1 luglio il sindaco organizzò una festa pubblica in piazza, dove poco dopo le 20.30 giunse la torta, un prodotto crema chantilly e fragoline di bosco con la bandiera tricolore, il logo della sua lista “Castelmola città futura” e la scritta grazie per i suoi concittadini. Archiviati i festeggiamenti, il pasticcere iniziò giustamente a chiedere il pagamento di quanto concordato, ossia 22 euro al chilo per 45 chili e dunque un totale di 990 euro. Passarono le settimane, i mesi, ma di pagamenti da parte di Orlando Russo, nonostante i ripetuti solleciti telefonici, neanche l’ombra. Fin quando l’artigiano messinese, dopo una formale richiesta di pagamento del 19 marzo 2018, si è rivolto al proprio legale, l’avvocato messinese Salvatore Carroccio, che ha avviato la causa civile davanti al giudice di pace. E adesso è arrivata la sentenza di condanna in primo grado a 900 euro. L’avvocato Carroccio aveva depositato un atto di citazione per esigere la somma, raccontando nei dettagli tutta la vicenda e chiedendo un “interrogatorio formale del convenuto” (che non si è mai presentato) e di “condannare il debitore anche al risarcimento dei danni in caso di temeraria resistenza alla domanda attrice”, citando ben cinque testimoni. Nell’atto giudiziario il legale del pasticcere cita persino Benjamin Franklin, che in sua massima diceva: “Chi si indebita rinuncia alla sua libertà e si  prepara a mille mortificazioni”.


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