Mercoledì 24 Dicembre 2025
Dopo la denuncia erano finiti in carcere. Per cinque anni hanno minacciato la famiglia


Estorsione mafiosa a Sant’Alessio, due condanne per il pizzo ad un imprenditore

di Andrea Rifatto | oggi | CRONACA

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I Carabinieri di Sant'Alessio hanno svolto le indagini

Un anno fa sono finiti sotto processo con la pesante accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso, adesso per entrambi è arrivata la condanna. Il Tribunale di Messina ha infatti condannato i due imputati, giudicati con rito immediato, arrestati nell’aprile del 2024 dai carabinieri della Compagnia di Taormina con l’accusa di aver estorto denaro dal 2019 al 2024 ad un imprenditore catanese residente a Sant'Alessio Siculo, che alla fine del 2023 ha deciso di denunciarli facendo scattare le manette. Giovanni Giuffrida, 83enne di Aci Catena, è stato condannato a 8 anni e 2 mesi di reclusione oltre 6.500 euro di multa, mentre per Gianluca Occhipinti, 49enne di Aci Castello, il tribunale collegiale ha deciso una pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione oltre 1.600 euro di multa. Entrambi, difesi dagli avvocati Attilio Floresta e Roberta Fava, sono stati condannati al risarcimento alle parti civili di 10.000 euro di danno in via equitativa, oltre al pagamento delle spese processuali. I due erano finiti in carcere un anno e mezzo fa al culmine di un’attività investigativa coordinata dalla sostituta procuratrice Francesca Bonanzinga della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Messina e condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Taormina e delle Stazioni di Sant’Alessio Siculo e Roccella Valdemone, avviata subito dopo la presentazione della denuncia alla caserma dei Carabinieri di Sant’Alessio Siculo da parte di un imprenditore che ha riferito di essere sotto estorsione. Dall’indagine è emerso che gli indagati, dal 2019, hanno inizialmente costretto l’imprenditore, che in passato gestiva una catena di supermercati nella provincia etnea, a rifornirsi di carne in un’azienda per la quale lavoravano come rappresentanti, in modo da potersi garantire provvigioni sicure. In un secondo momento, anche dopo la cessazione dell’attività imprenditoriale della vittima, Occhipinti e Giuffrida, evocando l’appartenenza di quest’ultimo al clan mafioso dei Laudani, hanno iniziato a pretendere delle somme di denaro contante, vantando il pagamento di un presunto debito, in realtà non giustificato.

Le minacce sono andate avanti per quasi cinque anni, con continui appostamenti sotto casa dell’imprenditore oggi 46enne e della moglie 32enne, assistiti nel procedimento penale dall’avvocato Francesco Messina, spesso in prossimità delle festività per estorcere somme di denaro dietro la minaccia di un pericolo dell’incolumità dell’imprenditore e dei familiari o del danneggiamento dei loro beni, come la casa e l’automobile. In alcuni casi le consegne del denaro sono avvenute anche a Catania e in una circostanza la vittima è stata costretta a recapitare il denaro richiesto perfino nell’abitazione di uno degli indagati, mentre era ristretto agli arresti domiciliari per reati analoghi. «Sta casa non ta godi nè tu nè i to figghi... non ti fazzu caminari chiù... ti fazzu ittari nterra... stu picciriddu non tu godi... tantu sapemu unni stai di casa…» - le frasi riferite dai due estortori - «mi devi dare i soldi subito iù non pozzu aspittari picchì a tia quantu prima t'ammazzunu e va a finiri ca iù ci appizzu i soddi», con l'invio di messaggi con riferimenti alla morte. La richiesta di pagamento ammontava a 8.500 euro e hanno costretto la vittima a consegnare un totale di 5.400 euro. Giuffrida, riconosciuto appartenente ad una associazione mafiosa in quanto affiliato al clan Laudani e già coinvolto nel processo “Vicerè”, era accusato anche di falsa attestazione a pubblico ufficiale perché il 24 gennaio 2024 si è presentato al municipio di Sant’Alessio Siculo dichiarando falsamente all’impiegata dell'Ufficio Anagrafe di essere un avvocato per ottenere il certificato di residenza dell’imprenditore e scoprire dove viveva per raggiungerlo sotto casa.


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