Estorcevano denaro a un cittadino di Mongiuffi Melia, condannate la compagna e la cugina
di Andrea Rifatto | 16/09/2024 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 16/09/2024 | CRONACA
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I fatti si sono svolti a Mongiuffi Melia
Una convivenza fatta di minacce e continue richieste di denaro, che hanno impaurito l’uomo fin quando ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. Una vicenda andata avanti dal 2015 al 2020 a Mongiuffi Melia, per la quale adesso sono arrivate due condanne e un’assoluzione. La giudice Monica Marino del Tribunale ha infatti inflitto 5 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno a Giuseppina Tindara Calì (53 anni) e Concetta Fazio (63 anni), entrambe di Aci Catena, condannate per estorsione ai danni di un cittadino di 59 anni del posto, oltre a 1.110 euro di multa, il pagamento delle spese processuali, l’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena e il risarcimento del danno alla parte civile nella misura di 5mila euro. Assolto per non aver commesso il fatto, invece, dalla stessa accusa, un altro imputato, Salvatore Laudani (62 anni) di Paternò, mentre tutti e tre sono stati assolti dall’accusa di furto aggravato dei documenti della vittima e Calì (con riferimento ad un altro episodio) anche da quelle di rapina e indebito utilizzo di strumenti di pagamento, tutti con la motivazione perchè i fatti non sussistono. Ad ottobre 2020 la vittima, allora 55enne, denunciò lo smarrimento di carte di credito, patente, carte di identità e codice fiscale e raccontò ai carabinieri che dal 2015 intratteneva una relazione con Giuseppina Calì, con la quale aveva anche convissuto per otto mesi nel 2020, mantenendola perchè aveva problemi economici e doveva restituire 2mila euro a persone di Aci Catena, consegnandole continuamente denaro perchè la convivente le faceva presente come qualora non avesse saldato il debito sarebbero venuti a bruciare la casa e la macchina all’uomo. I soldi venivano consegnati alla Calì anche in presenza della cugina Concetta Fazio e l’uomo si era visto costretto anche a cambiare casa per paura, oltre perchè sfrattato, fin quando la relazione si è interrotta per le continue liti, ma nonostante ciò dopo qualche tempo l’uomo ha provato a ricontattare la donna con la quale si era poi accordato che sarebbero tornati insieme a condizione che lui desse alla Calì 500 euro al mese. Relazione che poi si era conclusa definitivamente perchè all’uomo non bastavano più i soldi. Le indagini condotte dai carabinieri della Stazione di Mongiuffi Melia, allora ai comandi del maresciallo capo Domenico Musolino, hanno permesso di ricostruire la vicenda e consolidare le accuse a carico delle due donne, ritenute dalla giudice responsabile della condotta estorsiva, mentre non è stato provato il coinvolgimento di Laudani. Giuseppina Tindara Calì è stata assolta dalle accuse di rapina e indebito utilizzo di carte di pagamento per un altro caso riguardante un 86enne di Mongiuffi Melia, a maggio 2021 ritrovato nudo in macchina sulla Statale 114 nella zona di mazzeo (Taormina) dopo che gli erano stati sottratti i pantaloni con le chiavi dell’auto da una donna di nome Giusy, con la quale si era appartato; secondo quando raccontato dalla figlia, giorni prima la stessa donna aveva sottratto al padre la carta Postepay, nessuno, però Calì è stata assolta in quanto “non è emerso in maniera incontrovertibile che la donna autrice della condotta delittuosa effettivamente lei”.