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"Cotto e crudo", arrestati in silenzio agli interrogatori: solo uno risponde al giudice
di Andrea Rifatto | 12/02/2023 | CRONACA
di Andrea Rifatto | 12/02/2023 | CRONACA
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Mercoledì sono scattati gli arresti
Hanno preso il via gli interrogatori di garanzia dei nove destinatari delle misure cautelari eseguite al culmine dell’operazione antidroga “Cotto e crudo”, accusati di far parte di un’associazione finalizzata al traffico e alla cessione di sostanze stupefacenti che aveva come centro stabile di smercio l’abitazione di Carmelo Menoti a Furci Siculo. Davanti al giudice per le indagini preliminari Fabio Pagana, che ha firmato l’ordinanza di custodia eseguita all’alba di mercoledì dai carabinieri della Compagnia di Taormina, sono comparsi otto dei nove coinvolti. I quattro arrestati rinchiusi in carcere, Carmelo Menoti di Mandanici (domiciliato a Furci Siculo), Francesco Celi di San Pietro Clarenza (domiciliato a Roccalumera), Paolo Grasso di Messina, difesi all’avvocato Tino Celi, ed Emanuele Impellizzeri di Santa Teresa di Riva, assistito dall’avvocato Felice Di Bartolo, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere; stessa strategia hanno adottato tre indagati ristretti ai domiciliari con divieto di comunicare con persone diverse dai conviventi, i santateresini Alberto Ferraro (difeso da Di Bartolo), Tamara Gugliotta (assistita da Antonio Bongiorno) e Simone Triscari, mentre il compagno della donna, Giuseppe La Rosa, anche lui rappresentato dall’avvocato Bongiorno, comparirà davanti al gip Pagana nella giornata di lunedì, in quanto al momento dell’arresto si trovava fuori regione, e anche lui si avvarrà molto probabilmente della facoltà di nn rispondere. L’unico a parlare in sede di interrogatorio di garanzia è stato Alessandro Cisterna, 23enne incensurato di Nizza di Sicilia, difeso dall’avvocato Giovambattista Freni, attualmente sottoposto all’obbligo di firma quotidiano nella caserma dei Carabinieri di Roccalumera: a lui l’accusa contesta due episodi di cessione di droga agli acquirenti per conto di Menoti e il giovane ha spiegato davanti al gip Pagana di essere rimasto coinvolto quasi per caso nel giro dopo aver acquistato la cocaina per uso personale, in un periodo di debolezza. I legali si rivolgeranno adesso al Tribunale del Riesame per chiedere la revoca o quantomeno l’attenuazione delle misure cautelari disposte dal gip.