Martedì 16 Aprile 2024
I carabinieri del Noe contestano diverse violazioni alla società di Giardini Naxos


Controlli sui rifiuti, sequestrato l’impianto Eco Beach di Taormina - FOTO

di Andrea Rifatto | 12/12/2018 | CRONACA

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Alcuni dei rifiuti posti sotto sequestro

Assenza dell’autorizzazione allo scarico dei reflui industriali, utilizzo di aree adiacenti all’impianto non autorizzate e diverse violazioni alle prescrizioni sulla corretta gestione dei rifiuti presenti nel sito. Sono le contestazioni mosse dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Catania alla Eco Beach Srl di Giardini Naxos, società alla quale è stato sequestrato l’impianto di gestione rifiuti ubicato su un’area di circa 4.500 metri quadrati in località Cantaro, nel comune di Taormina, a poche centinaia di metri del centro abitato di Giardini, al termine di un’attività di controllo di carattere ambientale condotta nei giorni scorsi. I militari del Noe, coadiuvati dai carabinieri della Compagnia di Taormina, hanno effettuato un controllo dell’impianto di gestione rifiuti e l’attività ispettiva condotta sul sito ha fatto emergere quelle che sono state ritenute violazioni alle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni ambientali in possesso dei titolari dell’impianto. È stato accertato l’utilizzo di aree con non contemplate nel perimetro degli spazi autorizzati, dove erano collocati degli scarrabili contenenti rifiuti speciali quali vetro, materassi e frigoriferi, lo stoccaggio della frazione umida conferita da diversi comuni della provincia di Messina all’interno di vasche non autorizzate dotate di un sistema di raccolta del percolato non previsto dalle norme e quasi tutti gli scarrabili presenti sul posto sono state ritrovati con la parte superiore non coperta, in violazione delle precise prescrizioni in materia.

Ulteriori e maggiori problematiche sono emerse anche dal controllo delle autorizzazioni ambientali possedute dalla società e sul fatto che è risultata mancare la prescritta autorizzazione allo scarico dei reflui provenienti dall’intera area dell’impianto, classificati a tutti gli effetti come reflui industriali L’estensione del controllo ai sistemi di sicurezza dell’impianto ha fatto emergere, inoltre, l’inefficienza dell’impianto antincendio per la mancanza totale degli idranti nelle postazioni poste lungo il perimetro del sito. In caso di incendio, secondo i Carabinieri, sarebbe stato impossibile porre in essere un adeguato sistema di contenimento o spegnimento delle fiamme. Per tali motivi i militari del Nucleo operativo ecologico di Catania hanno ritenuto necessario porre l’impianto sotto sequestro preventivo. Lo stesso è stato notificato alla titolare dell’impianto. Il provvedimento è stato depositato alla Procura della Repubblica di Messina per la convalida.



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