Clan Santapaola, maxi sequestro da 3,5 milioni a Letojanni - VIDEO
07/07/2015 | CRONACA
07/07/2015 | CRONACA
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La Direzione Investigativa Antimafia di Messina, con il coordinamento della Dia di Catania, guidata dal capo centro Renato Panvino, ha posto i sigilli su alcune importanti attività imprenditoriali e immobili ubicati a Letojanni, Gallodoro e Barcellona Pozzo di Gotto, nella disponibilità degli imprenditori Concetto Bucceri e Salvatore Di Salvo. Il provvedimento di sequestro e confisca è il frutto di un’attenta disamina eseguita dagli investigatori della Dia su tutte le attribuzioni patrimoniali conseguite dai due, ritenuti vicini a Cosa Nostra. Il valore del patrimonio oggetto del provvedimento è di circa 4 milioni di euro, nella disponibilità di Concetto Bucceri (3,5 milioni), personaggio già noto alle forze dell’ordine, attualmente detenuto ed organicamente inserito, secondo copiose risultanze processuali, nella consorteria criminale dei “Picanello”, collegata al clan mafioso etneo dei “Santapaola” e di Salvatore Di Salvo (500mila euro), detto “Sam l’Americano”, anch’egli detenuto per reati di mafia, ritenuto esponente di spicco del clan dei “barcellonesi”, operante nella fascia tirrenica della provincia di Messina. I provvedimenti sono stati emessi dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione. Le attività d’indagine, poste in essere dagli investigatori della Dia, previa ricostruzione di innumerevoli passaggi finanziari, hanno permesso di rilevare una considerevole incapienza reddituale dei soggetti controllati che, nel tempo, sono riusciti ad incrementare il loro lucroso patrimonio evitando la scure dello Stato curando, nel contempo, le attività imprenditoriali di loro interesse. Gli elementi info-investigativi, hanno consentito di dimostrare come i soggetti proposti siano riusciti a schermare, attraverso la compiacenza di fidate “teste di legno”, anche organismi societari operanti, con fatturato considerevole, nel settore delle commesse pubbliche. Secondo le indagini, Bucceri gestiva di fatto, anche se formalmente risultava un dipendente, l’impresa Sud Service Srl, attiva fino a pochi mesi fa nel campo dell’edilizia, vincitrice tra l’altro di appalti pubblici. Per poter operare nel campo delle commesse pubbliche, la stessa impresa aveva richiesto l’iscrizione alla White List. Iscrizione che per, grazie alle indagini della Dia, gli era stata negata. I sigilli sono scattati per l’impresa Sud Service Srl, i patrimoni aziendali, un immobile a Gallodoro, 21 mezzi e vari rapporti finanziari. Il provvedimento di sequestro ha interessato complessivamente un’impresa (società di capitali esercente attività di costruzione e opere di ingegneria civile) comprensiva del patrimonio aziendale e quote sociali; una unità immobiliare (fabbricato) ubicata nel comune di Gallodoro; rapporti finanziari; quote sociali della “P.C.T. Costruzioni S.r.l. unipersonale”, attiva nel settore dell’edilizia e del commercio di abbigliamento, con sede in Barcellona P.G., con relativo patrimonio aziendale; diversi autoveicoli, un trattore ed un rimorchio.