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Autovettura di un carabiniere bruciata in piazza a Francavilla: arrestato un 50enne

di Redazione | 30/08/2022 | CRONACA

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L'auto del militare data alle fiamme

Già da subito la matrice dolosa dell’incendio era stata stabilita sembra ombra di dubbio, visto che la visione delle immagini di videosorveglianza aveva consentito di notare un individuo, con il volto travisato, che subito dopo aver innescato le fiamme si dileguava a piedi nei vicoli del centro storico. Con il passare del tempo i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Taormina sono risaliti a lui e la scorsa notte lo hanno arrestato. L’uomo, un 50enne di Francavilla di Sicilia, Nicola Silvestro, è accusato di danneggiamento seguito da incendio per aver dato fuoco all’autovettura di un carabiniere in servizio alla Stazione di Francavilla, verificatosi nella notte del 26 maggio scorso. L’incendio causò la completa distruzione del veicolo di proprietà del militare, che si trovava in sosta sulla pubblica piazza, in pieno centro abitato e a pochi passi dall’ingresso della caserma dell’Arma, nonché di un palo dell’illuminazione pubblica. Il fatto determinò un significativo clamore nella cittadinanza del piccolo comune alcantarino. I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di focalizzare l’attenzione sul 50enne del luogo, già noto al personale della locale Stazione poiché coinvolto in altre vicende avvenute a Francavilla, nei cui confronti sono emersi gravi indizi di colpevolezza.

In particolare l’autore è stato immortalato dai sistemi di videosorveglianza nel momento in cui, poco dopo la mezzanotte del 26 maggio, raggiungeva piazza Annunziata dove era parcheggiata l’autovettura del militare e vi appiccava l’incendio, utilizzando un innesco di natura artigianale imbevuto di liquido infiammabile. Infatti, ripercorrendo a ritroso la via di fuga utilizzata dall’uomo, è stato possibile rinvenire una bottiglietta contenente del liquido infiammabile che si ritiene sia stata utilizzata per innescare le fiamme e di porla sotto sequestro per le successive analisi tecniche da parte del Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina, dal cui esito è emerso che si trattava di diluente altamente infiammabile, utilizzato per rimuovere la vernice. La successiva perquisizione domiciliare effettuata nell’abitazione di Silvestro ha permesso di recuperare indumenti compatibili con quelli ripresi dalle telecamere nel corso dell’azione delittuosa e di rinvenire, nella sua disponibilità, un contenitore di liquido infiammabile della stessa tipologia di quello contenuto nella bottiglietta ritrovata a poca distanza dal luogo dell’evento. Al termine delle formalità di rito, Nicola Silvestro è stato ristretto agli arresti domiciliari nel la sua abitazione a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa dell’interrogatorio di garanzia. 


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