Un pietra d'inciampo per padre Musumeci: Sant'Alessio ricorda il suo parroco trucidato
di Andrea Rifatto | 21/05/2025 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 21/05/2025 | ATTUALITÀ
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La cerimonia e la pietra installata in piazza
Un’altra traccia per rendere imperituro il ricordo delle vittime della furia nazista. Dopo Savoca, Furci Siculo e Santa Teresa di Riva, anche Sant’Alessio Siculo ospita una pietra d’inciampo, la quarta posizionata dallo scorso anno nella zona jonica dalla Fidapa Santa Teresa di Riva-Valle d’Agrò, nell’ambito del progetto regionale “Una pietra per non dimenticare”. La piccola lastra di ottone lucente, realizzata secondo l’idea nata nel 1995 su iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig, è stata installata in piazza Padri dell’Autonomia 7/6/1948, all’angolo tra la via Consolare Valeria e via Sena, e dedicata a padre Antonio Musumeci, il parroco originario di Aci Sant’Antonio che il 14 agosto 1943 fu trucidato all’età di 43 anni dai nazisti e per il quale l’1 novembre scorso è stata avviata la Causa di canonizzazione. Alla cerimonia di ieri hanno partecipato la presidente Fidapa Osanna Rifatto, l’assessore alla Pubblica Istruzione Saro Trischitta, la dirigente dell’Istituto comprensivo di Santa Teresa di Riva, Enza Interdonato, con alcuni studenti della scuola secondaria di primo grado alessese, la presidente dell’Unitre Giovanna Mastroeni e la presidente dell’Osservatorio beni culturali dell’Unione dei Comuni, Ninuccia Foti. «Un ulteriore segno per sottolineare l’importanza di non dimenticare e tramandare le storie del passato - ha detto Rifatto - anche questa pietra deve essere occasione per riflettere sulle tragedie del passato»; per Interdonato «padre Musumeci ha dato la sua vita per salvare gli altri, è una figura di grande insegnamento per la comunità e gli studenti hanno un ruolo importante per ricordarla». Trischitta ha evidenziato come il sacrificio del parroco non deve essere dimenticato e la pietra spingerà chi non conosce la sua storia ad approfondirla, mentre Foti ha ribadito come sia una traccia importante per la storia e un contributo concreto per far conoscere la figura dell’ex parroco.