Mercoledì 24 Aprile 2024
La proposta dei consiglieri di minoranza di Casalvecchio. Obiettivo garantire i servizi


Un Comune unico per la Riviera Jonica

di Gianluca Santisi | 27/05/2014 | ATTUALITÀ

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Un'immagine della Riviera Jonica

Un Comune unico da Capo Alì a Capo Sant'Alessio. Un'idea di cui si parla da anni, ma di cui adesso si comincia a discutere ufficialmente anche negli ambienti politici. La proposta viene da uno dei centri più piccoli del comprensorio jonico, Casalvecchio, ed è stata formulata dalla minoranza consiliare a seguito di una riunione allargata anche a sostenitori e simpatizzanti del gruppo "Competenza e Serietà", che prese parte alle ultime elezioni amministrative del 2013.

«Dopo ampia e proficua discussione - si legge in una nota dei consiglieri Giovanni Santoro, Maria Antonia Smiroldo, Concetto Crisafulli e Marcella Russo - si comunica l'appoggio incondizionato all'iniziativa del consigliere Marcella Russo di invitare il sindaco Marco Saetti ad avviare l'iter per una proposta di creazione di un unico Comune che comprenda i paesi tra i due Capi».
Secondo l'opposizione consiliare «solo una politica consortile di ampio respiro in tutti i settori può costituire sicuro sviluppo per i piccoli Comuni, che diversamente, visto l'andazzo della politica regionale e nazionale saranno col tempo destinati a scomparire o nella migliore delle ipotesi accorpati a liberi consorzi con più di 180mila abitanti o a città Metropolitane».
La minoranza non nasconde dubbi e incertezze comuni a tanti altri piccoli centri. «Quale ruolo avrebbero i nostri comuni nelle decisioni che contano? - si chiedono Santoro, Smiroldo, Crisafulli e Russo -. Sicuramente non riuscirebbero ad avere la forza per ottenere finanziamenti per lavori intercomunali, come viabilità, accorpamenti di polizia municipale, servizi scolastici, socio sanitari e sportivi. Insomma di tutto quello che oggi i cittadini hanno bisogno: si pensi, per esempio, al collegamento verso la basilica di San Pietro, al collegamento Jonio-Tirreno, al collegamento tra i comuni montani che in 50 anni non si è riusciti a realizzare. Con l'accorpamento dei Comuni si avranno molte più possibilità».

Mettere insieme più comuni per razionalizzare i servizi, diminuire le spese e aumentare il potere di rappresentanza è un pallino del sindaco di S. Teresa, Cateno De Luca, il quale qualche settimana fa aveva incontrato i colleghi della Val d'Agrò per proporre loro la creazione di un unico ente.

Più informazioni: comune unico valle d'agrò  


COMMENTI

Pippo Sturiale | il 27/05/2014 alle 16:31:32

Mi pare che si parli ai sordi ! ... Ma se non sono riusciti ad unirsi per fare un solo ARO per la GESTIONE DEI RIFIUTI !. Hanno preferito fare diversi piani di intervento (quasi tutti uguali, per forza di legge!), ma da gestire ognuno con i propri mezzi. ... per carità, è legittimo, ma si spende di più: non si vuole lavorare insieme! Vale lo stesso discorso per la creazione di un unico Comune! Prima occorrerebbe lavorare insieme, si superano diffidenze ... poi è spontaneo unirsi ... mi pare logico! ... ma la logica non alberga da queste parti!!!

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