Trasporto pubblico, ancora disservizi nella zona jonica: a Misserio difficoltà per il bus
di Redazione | 04/09/2025 | ATTUALITÀ
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Bus "incastrato" in piazza a Misserio
Lamentano ancora disservizi gli utenti del comprensorio jonico dopo il cambio di gestore del servizio di trasporto pubblico locale, avvenuto l’1 luglio. A raccogliere le denunce è il sindacato Faisa Cisal, che ha inviato una nota all’Assessorato regionale Infrastrutture e Mobilità, al Consorzio Trasporti Siciliani Nord e per conoscenza al Comune di Santa Teresa di Riva. Una delle segnalazioni riguarda infatti la linea Misserio-Santa Teresa di Riva, che in un primo momento non era stata garantita: «Il nuovo gestore l’ha attivata dal 27 agosto - esordisce Salvatore Crisafulli, coordinatore regionale autolinee private Faisa Cisal - ma la linea non viene effettuata secondo le modalità previste e già garantite dal precedente gestore. Il servizio, infatti, si interrompe circa 1,5 km prima del centro abitato (bivio per Mancusa), arrecando gravi disagi all’utenza, in particolare ai residenti impossibilitati ad usufruire del collegamento a causa dell’impiego di mezzi non conformi ai limiti di sagoma e massa previsti per l’accesso all’abitato. Tale situazione è ancor più grave - sottolinea Crisafulli - considerando che i servizi sono sovvenzionati con fondi pubblici e pertanto devono essere svolti nel pieno rispetto delle condizioni contrattuali e delle esigenze della cittadinanza». L’ultimo tratto della Strada provinciale 23 Santa Teresa di Riva-Misserio è interdetto ai mezzi con massa superiore a 10 tonnellate e questa limitazione potrebbe creare difficoltà, anche se almeno in un'occasione il bus è arrivato nella piazza della frazione ma una volta giunto è stato costretto a compiere numerose manovre ed è stato necessario far spostare anche le vetture presenti in piazza. Secondo Faisa Cisal soppressioni o modifiche sostanziali colpiscono anche le linee da e per Santa Teresa di Riva provenienti da Antillo, Limina, Roccafiorita, Fiumedinisi e Giardini Naxos, «che non vengono svolte oppure vengono effettuate con modifiche significative e riduzione del numero di corse, generando ulteriori disagi per gli utenti privati di collegamenti essenziali per la mobilità quotidiana». Inoltre si denuncia che «per effettuare i nuovi servizi, l’azienda ha aggravato sensibilmente il carico di lavoro sui dipendenti già in forza, aumentando notevolmente l’orario lavorativo giornaliero, che supera i limiti massimi stabiliti dal Ccnl di categoria. I lavoratori vengono impiegati fino a 13-14 ore al giorno, in evidente violazione della normativa vigente, con conseguente stress psicofisico e mancato rispetto della conciliazione tra tempi di vita familiare e lavoro. Tali condizioni, oltre a essere lesive per la dignità e il benessere dei lavoratori, pongono seri rischi in termini di sicurezza, sia per il personale che per l’utenza del servizio. Inoltre, ad oggi non risulta pubblicato, sul sito della Regione o sui canali preposti alla trasparenza nella pubblica amministrazione, l’aggiornamento degli orari di servizio a partire dall’1 luglio 2025, né tantomeno i contratti di servizio stipulati con le aziende vincitrici, che dovrebbero includere chiaramente gli obblighi di servizio a carico dei gestori. Il sindacato Faisa Cisal chiede dunque di verificare la veridicità delle segnalazioni, anche mediante controllo dei tracciamenti gps dei mezzi impiegati sulle tratte interessate; accertare il rispetto degli obblighi contrattuali da parte del gestore, con particolare attenzione ai percorsi effettivamente serviti; rendere pubblici sul sito istituzionale i contratti di servizio e gli orari aggiornati, nel rispetto dei principi di trasparenza e accessibilità e intervenire con urgenza per garantire la corretta erogazione del servizio di trasporto pubblico locale, così come previsto.










