Trasporto pubblico allo sbando nella zona jonica: diffida e interrogazione alla Regione
di Redazione | 14/07/2025 | ATTUALITÀ
di Redazione | 14/07/2025 | ATTUALITÀ
1443 Lettori unici
Un bus in sosta a Santa Teresa
Trasporto pubblico locale nel caos dallo scorso 1 luglio nella zona jonica. Il passaggio della gestione dall’Azienda siciliana trasporti alla Interbus Spa ha infatti generato estesi e gravi criticità causando forti disagi ai cittadini, in particolare nei piccoli comuni e nelle frazioni, lasciati completamente privi di collegamenti essenziali. Il sindacato Faisa Cisal Sicilia ha inviato una diffida all’Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, segnalando diverse problematiche come la soppressione non comunicata di numerose corse e modifiche agli orari effettuati dal vecchio gestore; tempi di percorrenza ridotti, con seri rischi per la sicurezza; gravi carenze di personale e sovraccarico degli operatori rimasti in servizio; assenza di informazioni alle fermate, indisponibilità di orari aggiornati anche sul sito della Regione e utilizzo di mezzi inadeguati alle specifiche tecniche delle tratte. Un quadro definito inaccettabile che ha portato il sindacato a inviare una richiesta di chiarimenti sulle modalità operative adottate dall’azienda subentrata, la trasmissione degli orari completi e aggiornati a partire dall’1 luglio e l’indicazione di eventuali misure correttive già predisposte o in via di attuazione. «Non possiamo più tollerare che la gestione del trasporto pubblico venga affrontata con tanta superficialità e disorganizzazione - affermano Romualdo Moschella (segretario regionale Faisa Cisal) e Salvo Crisafulli (coordinatore Faisa Cisal Sicilia) - il diritto alla mobilità è fondamentale e chi ha responsabilità istituzionali deve garantire un servizio efficiente, trasparente e rispettoso dei cittadini. In assenza di risposte entro i tempi previsti, ci riserviamo di intraprendere ogni azione necessaria, anche in sede giudiziaria, per tutelare l’interesse pubblico e la sicurezza dei dipendenti e dell’utenza». Qualora entro sette giorni non giungeranno risposte concrete, saranno attivate tutte le misure legali e istituzionali previste, incluse le procedure di raffreddamento nei confronti dei consorzi aggiudicatari delle linee. La situazione nella zona jonica L’interrogazione di Sud chiama Nord L’intervento del coordinatore regionale di Sud chiama Nord
Nel versante jonico messinese la situazione è anche peggiorata, l’azienda aggiudicataria delle tratte sembrerebbe trovare difficoltà nell’espletare tutti i servizi e garantire, quindi, il completo svolgimento delle linee in concessione dalla Regione siciliana. “Non vi è dubbio – afferma Antonino Losi, vicesegretario provinciale Faisa Cisal - che alla base di tutto possa esserci una lacunosa organizzazione da parte dell’azienda nel reperire uomini e mezzi per un’adeguata programmazione dei servizi. Pecca inaccettabile e incomprensibile, però, da parte di chi opera nel settore da quasi un secolo. A pagarne le spese sono gli utenti – continua Losi – considerando tra l’altro, che comuni come Itala e frazioni come Misserio (Santa Teresa di Riva) e Rimiti (Casalvecchio Siculo), ad oggi non vengono serviti da alcun servizio pubblico, situazione di estrema gravità che lascia in isolamento i residenti che non hanno la possibilità di spostarsi in altri modi. “Come se ciò non bastasse – prosegue Losi - i viaggiatori devono far fronte anche alla soppressione di diverse corse e alla limitazione degli orari dei servizi, dovendo rinunciare così all’utilizzo dei mezzi pubblici per soddisfare le proprie esigenze quotidiane». Gli utenti chiedono in particolare l’immediato ripristino delle corse Messina-Santa Teresa di Riva (via paesi) delle ore 6:40 e Santa Teresa di Riva-Messina (via paesi) delle ore 13, 14, 16 e 18.
I deputati regionali di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto, hanno presentato un’interrogazione al presidente della Regione e all’assessore alle Infrastrutture e Mobilità, denunciando i gravi disservizi nel trasporto pubblico locale nella fascia jonica. Secondo quanto segnalato dai parlamentari, dall’avvio della nuova gestione si registrano pesanti criticità, con corse mai effettuate, orari modificati senza preavviso, soppressione di linee fondamentali e mezzi inadeguati, che stanno penalizzando in particolare studenti, pendolari, lavoratori e anziani. Tra i casi più gravi citati, l’assenza di corse da Itala a Messina e da Sant’Alessio-Santa Teresa-Misserio-Rimiti, nonché l’interruzione delle corse centrali e serali sulla tratta Forza d’Agrò-Santa Teresa-Messina. «Questa gestione si sta rivelando del tutto inadeguata – affermano i deputati – non solo per la scarsa copertura del servizio, ma anche per la mancanza di trasparenza e comunicazione verso l’utenza. In diversi comuni collinari e montani, i mezzi Interbus non riescono nemmeno a garantire un accesso in sicurezza alle fermate». L’interrogazione evidenzia inoltre che, a fronte delle 12 unità di personale impiegate in precedenza da Ast, Interbus ne abbia adoperato solo un terzo, compromettendo così l’intero assetto operativo. «Chiediamo alla Regione – proseguono i deputati – se sia consapevole di quanto sta accadendo e quali misure urgenti intenda adottare per tutelare il diritto alla mobilità dei cittadini della zona jonica, prevenire l’isolamento dei comuni interni e sostenere il comparto turistico, fortemente danneggiato da un servizio inefficiente, soprattutto in piena stagione estiva». Sud chiama Nord chiede verifiche immediate sul rispetto delle clausole contrattuali da parte dell’azienda subentrata e l’adozione di interventi rapidi per ripristinare un servizio pubblico essenziale per la tenuta sociale ed economica del territorio
«Quello che sta accadendo nella zona jonica della provincia di Messina è inaccettabile - afferma Danilo Lo Giudice - coordinatore regionale di Sud chiama Nord e sindaco di Santa Teresa di Riva - da quando Interbus è subentrata nella gestione di numerose linee, il servizio di trasporto pubblico è precipitato in una situazione di caos totale: corse saltate, orari non rispettati, mezzi inadeguati e nessuna informazione agli utenti. È un danno enorme per studenti, lavoratori e cittadini, ma anche per i comuni turistici che, in piena stagione estiva, rischiano di restare isolati. La Regione non può restare a guardare. Pretendiamo controlli immediati e interventi risolutivi. Il diritto alla mobilità non può essere messo in discussione da una gestione improvvisata e fallimentare».