Torrenti, il Genio civile fa chiarezza: “La manutenzione non spetta a noi"
di Andrea Rifatto | 29/12/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 29/12/2016 | ATTUALITÀ
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L'ing. capo Leonardo Santoro. Sullo sfondo il torrente Savoca
Il Genio civile non ha alcuna competenza in materia di demanio fluviale relativamente al mantenimento dell’efficienza idraulica degli alvei di fiumi e torrenti tramite interventi di manutenzione a difesa dei centri abitati e in corrispondenza di opere di attraversamento. È quanto afferma l’ingegnere capo del Genio civile di Messina, Leonardo Santoro, che ha ribadito il demansionamento del suo Ufficio, in seguito al mutamento normativo in Sicilia, in una lettera inviata al prefetto e per conoscenza al Dipartimento regionale tecnico, ai quali chiede un incontro per sensibilizzare gli Enti locali ad attuare le più efficaci politiche di tutela del territorio a salvaguardia dell’incolumità. I sindaci, infatti, continuano a sollecitare al Genio civile interventi per la messa in sicurezza e lo svuotamento dei corsi d’acqua, soprattutto in seguito agli eventi alluvionali che hanno colpito la zona jonica. L’ing. Santoro ha innanzitutto spiegato che “gli alvei sono impropriamente utilizzati dagli Enti locali quali vie di accesso ai centri abitati e quale impropria sede per allocare impianti e che il Genio civile, organo periferico dell’assessorato regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha svolto in passato un’azione di vigilanza volta a garantire il regolare deflusso delle acque e impedire l’occupazione abusiva delle aree, ma adesso tutte le competenze manutentive in materia di demanio fluviale sono dell’assessorato Territorio e Ambiente”. Concetti ribaditi anche oggi nel corso della conferenza stampa convocata a Messina per illustrare l'attività svolta dall'Ufficio nel 2016. Il Genio civile, dunque, viene impropriamente individuato, in virtù di norme ormai desuete, quale organo dell’assessorato Territorio e Ambiente che ha invece proprie strutture territoriali come l’Azienda Foreste e l’Ufficio Territoriale Ambiente, deputati ad azioni sul demanio idrico e marittimo. L’Ufficio diretto dall’ing. Leonardo Santoro ha pertanto “solo residuali mansioni connesse ad autorizzazioni e nulla osta idraulici e ha provveduto nel tempo a diramare una serie di atti di indirizzo rivolti agli Enti locali per fornire le indicazioni tecniche utili a provvedere in maniera adeguata alla salvaguardia delle opere di attraversamento dei corsi d’acqua (ponti, viadotti, acquedotti, ecc). “Si rileva l’operato anomalo di alcuni Comuni che ad oggi, rimangono inadempienti rispetto alle loro obbligatorie attività di salvaguardia dei ponti e dei centri abitati – precisa ancora l’ingegnere capo – e di contro continuano impropriamente ad indicare il Genio civile quale organo regionale responsabile di attività manutentive sui corsi d’acqua. Tali amministrazioni comunali rimangono inadempienti rispetto le loro attività di presidio idraulico a seguito di allerta meteo, cui sono obbligate in virtù dei propri piani di protezione civile”. Un documento per mettere chiarezza che fa seguito alla dettagliata nota redatta dall’ing. Santoro lo scorso 25 novembre, poche ore prima della forte ondata di maltempo che ha colpito in particolare la zona jonica con frane e alluvioni, con la quale il massimo esponente del Genio civile di Messina ricordava gli adempimenti obbligatori a carico delle amministrazioni locali, specificando che il suo Ufficio si occupa esclusivamente del rilascio di autorizzazioni e concessioni e può effettuare interventi in via sostitutiva, se formalmente richiesti, esclusivamente “finalizzati ad asseverare la necessità di azioni atte a rimuovere il pericolo per la pubblica e privata incolumità: il tutto, stante che il Genio civile non ha autonomia finanziaria, previa assegnazione di idonea copertura finanziaria per l’esecuzione di interenti di urgenza o somma urgenza dal Dipartimento regionale Territorio e Ambiente”.