Tassa rifiuti, a Santa Teresa di Riva affitti turistici come alberghi e arriva la stangata
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
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Bollette anche raddoppiate rispetto al passato
A Santa Teresa di Riva sono aumentati in maniera esponenziale gli alberghi senza ristorante. Ma solo per riscuotere gli incassi della tassa sui rifiuti. La novità decisa quest’anno dal Comune, infatti, è stata quella di classificare come strutture ricettive, ai fini del calcolo della Tarip, anche gli immobili privati utilizzati per locazioni turistiche. Il dato emerge chiaramente dal Piano finanziario con le tariffe per il 2025, dove alla voce alberghi senza ristorante le superfici tassate passano dai 1.927 metri quadrati del 2023 e del 2024 ai 10.015 metri quadrati del 2025. In questa categoria, infatti, l’Ufficio tributi ha deciso di inserire tutte quelle abitazioni utilizzate per locazioni turistiche che negli ultimi anni hanno inviato la comunicazione di avvio attività al Comune, classificandole come utenze non domestiche e chiedendo anche gli arretrati per il 2024, con l’emissione degli avvisi di pagamento per integrare gli importi. Le bollette così aumentano considerevolmente, anche con importi più che raddoppiati, se si tiene conto che la tariffa fissa per alberghi senza ristorante è di 1,0017 euro al metro quadrato (in passato 1,3304 euro/mq), mentre quella variabile a 1,7112 euro al metro quadrato, aumentata rispetto all’1,011 euro/mq del 2024. Il Regolamento per la tassa rifiuti puntuale di Santa Teresa di Riva prevede all’art. 5 c. 8 che «per i locali e le aree destinati ad attività ricettiva alberghiera o forme analoghe (affittacamere e simili) la tariffa è dovuta da chi gestisce l’attività e i locali di affittacamere sono quelli per i quali l’attività è conseguente ad una autorizzazione amministrativa rilasciata dal competente ufficio; tali utenze sono considerate “utenze non domestiche”». In realtà per le locazioni breve non è necessaria alcuna autorizzazione amministrativa del Comune e in Sicilia si presume l’attività imprenditoriale e si deve presentare la Scia solo se si affittano più di quattro appartamenti. L’orientamento è diverso in tutta Italia: a Bologna, ad esempio, il Comune ha stabilito che gli appartamenti ammobiliati per uso turistico, gestiti in forma non imprenditoriale, affittati a turisti senza servizi aggiuntivi, rientrano tra le utenze non domestiche Tari ed è stata prevista l’applicazione della tariffa relativa agli alberghi senza ristorante, affittacamere e ogni altra attività ricettiva; per il Comune di Venezia, invece, gli alloggi dati in locazione per finalità turistiche, senza prestazione di servizi, debbono classificarsi ai fini Tari quali utenze domestiche, a differenza delle strutture ricettive complementari che debbono essere classificate quali utenze non domestiche. L’invio delle bollette Tarip con la classificazione di alberghi senza ristorante delle utenze utilizzate come affitti turistici, alla luce del Regolamento di Santa Teresa di Riva, potrebbe dunque essere oggetto di contestazioni nei casi in cui l’attività non viene svolta in forma imprenditoriale.










