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Decisione del sindaco per far fronte alla carenza di fondi. Raddoppia l’imposta per i 5 stelle


Taormina. Tassa di soggiorno, dal 2016 rincari fino al 100%

di Redazione | 13/03/2015 | ATTUALITÀ

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Da primo gennaio 2016 l’imposta di soggiorno di Taormina rischia di subire forti aumenti. Se la proposta approvata dalla Giunta, su iniziativa del sindaco Eligio Giardina, passerà indenne il vaglio del Consiglio comunale, per i turisti che dal prossimo anno soggiorneranno nella Perla significherà un rincaro fino al 100% del balzello da versare nelle casse degli albergatori, che dovranno poi girare i proventi al Comune. L’Amministrazione ha deciso di rideterminare le tariffe dell’imposta di soggiorno per ovviare agli squilibri del bilancio comunale, evidenziati anche dalla Corte dei conti, nonostante l’avvio di una rigorosa azione di controllo della spesa. Una necessità di reperire ulteriori somme, dunque, come si legge nella delibera approvata nei giorni scorsi, per salvaguardare gli equilibri finanziari e garantire lo svolgimento dei servizi pubblici, anche in considerazione della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale avviata nel febbraio 2014. Secondo quanto proposto dal sindaco Giardina, per gli alberghi a 5 stelle e 5 stelle lusso si passerà da 2,50 euro a pernottamento a persona a 5 euro, il massimo consentito dalla legge; da 2 a 3,50 euro la tassa per le strutture ricettive a 4 stelle, mentre per i 3 stelle i turisti dovranno sborsare 2 euro a notte con un aumento di 50 centesimi rispetto a quanto deliberato in precedenza. Nelle strutture a 2 stelle la tassa è stata fissata in 2 euro (in precedenza era la metà), mentre per la categoria 1 stella si pagherà un euro, così come nei campeggi, villaggi turistici, affittacamere, ostelli della gioventù case per ferie e case e appartamenti per vacanza. Per i soggiorni nelle aziende turistiche residenziali e residenze turistico-alberghiere l’imposta è stata fissata in 3 euro (4 stelle), 2 euro (3 stelle) e 1,50 euro (2 stelle). La tassa sarà applicabile fino ad un massimo di dieci pernottamenti complessivi per le strutture ricettive alberghiere e cinque per le strutture all’aria aperta, campeggi e aree attrezzate per la sosta temporanea.
Introiti che, come stabilisce la normativa in materia di federalismo fiscale municipale, dovrebbero essere destinati al finanziamento di interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali. A Taormina, dove la tassa a carico dei soggetti non residenti che alloggiano nelle strutture ricettive della Perla è stata istituita dal civico consesso nel novembre 2012 ed entrata in vigore nel gennaio dell’anno successivo, non tutti gli imprenditori turistici saranno ben lieti di versare il balzello nelle casse comunali, soprattutto dopo questi ulteriori aumenti, che faranno storcere il naso a molti di loro, senza contare che in passato non sono mancate le rimostranze sulle modalità di impiego delle somme, con in testa il presidente dell’Associazione Albergatori, Italo Mennella, che aveva ricordato come fosse importante riutilizzare i ricavi dell’imposta sul turismo per far sì che Taormina divenisse un brand capace di attrarre un numero sempre maggiore di visitatori, evitando di deviarli per manifestazioni folkloristiche o altre iniziative.

Più informazioni: tassa di soggiorno taormina  


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