Taormina, revocato l'uso del Teatro Antico per "Carmen" ma è scontro legale al Tar
di Andrea Rifatto | 10/09/2025 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 10/09/2025 | ATTUALITÀ
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La “Aida" del 24 agosto in scena con notevole ritardo
Dal Teatro Antico al… Tribunale. Finisce nelle aule della giustizia amministrativa la vicenda nata dopo le polemiche per quanto accaduto la sera del 24 agosto a Taormina, quando è andata in scena l’opera “Aida” di Giuseppe Verdi, promossa dall’associazione Sicilia Classica Festival nell’ambito delle giornate concesse al Comune per l’organizzazione di undici eventi tra luglio e settembre. In seguito al caos esploso perchè lo spettacolo è iniziato con 90 minuti di ritardo per la protesta degli artisti, che inizialmente si sono rifiutati di entrare in scena in quanto attendevano il pagamento delle loro spettanze, versate solo dopo l’intervento della Polizia, il sindaco Cateno De Luca aveva chiesto formalmente al direttore del Parco archeologico Naxos-Taormina la revoca immediata della concessione d’uso per il 13 settembre, relativa all’evento “Carmen” organizzato dalla stessa associazione. «Si è determinato un concreto rischio per l’incolumità pubblica - aveva detto De Luca - e un danno d’immagine gravissimo per il Comune di Taormina e per tutte le istituzioni coinvolte nell’organizzazione delle attività del Teatro Antico. La mia decisione si fonda sulla necessità di evitare il ripetersi di episodi che potrebbero compromettere ulteriormente l’immagine internazionale di Taormina e la credibilità della gestione del Teatro Antico». Così pochi giorni dopo, il 28 agosto, il Parco archeologico, diretto ad interim da Orazio Micali, ha disposto la revoca della concessione d'uso rilasciata il 15 luglio per l'evento del 13 settembre. Una decisione che l’associazione Sicilia Classica Festival ha deciso di contestare e così domenica il presidente Francesco Ciprì, difeso dall’avvocato Massimiliano Valenza, ha presentato un ricorso al Tar di Catania contro il Parco archeologico Naxos-Taormina, la Soprintendenza dei beni culturali e ambientali di Messina e il Comune di Taormina, che non si sono costituiti in giudizio, per chiedere l’annullamento della nota con cui il Parco archeologico ha disposto la “revoca” della “concessione d’uso del 15 luglio relativamente all’evento del 15 settembre e della nota del 25 agosto con cui il Comune di Taormina ha formulato delle contestazioni nei confronti dell’associazione. Probabilmente l’associazione ha chiesto un provvedimento cautelare d’urgenza, considerati i tempi ristretti in vista dello spettacolo del 13 settembre, e nei prossimi giorni potrebbe arrivare già un verdetto. Nel frattempo i biglietti per “Carmen” (indicati come non rimborsabili) continuano ad essere venduti e l’evento viene pubblicizzato su vari canali, fino a lunedì anche sull’app del Comune di Taormina da dove era possibile accedere al collegamento per l’acquisto dei tagliandi, prima che la pagina venisse cancellata. Se per l’associazione Sicilia Classica Festival quello del 24 agosto in occasione di “Aida” è stato solo «un piccolo inconveniente tecnico», per l’Amministrazione comunale si è trattato invece di «inadempienze di particolare gravità per l’assenza, fino a protesta in corso, del personale addetto alla sicurezza safety e security, obbligatorio per garantire lo svolgimento in sicurezza di eventi di tale portata, con una violazione delle prescrizioni del provvedimento di concessione rilasciato dal Parco e anche delle condizioni fissate dalla licenza del questore». Il Parco archeologico Naxos-Taormina ha contestato in particolare “la presenza di casse e bauli in area parterre dopo le ore 09.00, rimosse solamente nel primo pomeriggio nonostante vari solleciti da parte del personale di vigilanza; inadempienza che ha creato per l’intera mattinata disagio e pericoli per la sicurezza dei fruitori; parte degli allestimenti che hanno superato il limite di 4,50 metri dal piano del palcoscenico, inadempienza che il personale di vigilanza ha contestato alle maestranze ma non al responsabile in quanto non presente sui luoghi; ritardata presenza dello staff di sicurezza che ha comportato l’intervento del personale di vigilanza per il presidio del cancello d’ingresso unitamente alla Polizia di Stato; mancato rispetto degli orari di carico e scarico: il 24 mattina lo scarico del materiale si è prolungato oltre le ore 08.30 e la fase di smontaggio finale e carico delle attrezzature e allestimenti si è concluso alle 09.45 del giorno successivo, oltre il notevole ritardo di inizio del concerto che avrebbe potuto avere gravi risvolti sull’ordine pubblico e mettere a rischio gli spettatori e il personale presenti nel sito”.