Mercoledì 06 Agosto 2025
Parere in parte negativo per criticità sul personale. La replica dell'Amministrazione


Taormina, la Corte dei conti boccia parzialmente la partecipata “Equità Urbana Spa”

di Andrea Rifatto | 04/08/2025 | ATTUALITÀ

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L'Amministrazione è decisa ad andare avanti

La Corte dei conti boccia parzialmente la società “Equità Urbana Spa”, la nuova partecipata voluta dall’Amministrazione comunale di Taormina per le attività di liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi e di altre entrate extratributarie. La Sezione regionale, nella camera di consiglio del 30 luglio presieduta dal magistrato Paolo Peluffo, ha effettuato il controllo previsto dal Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (Tusp) sulla delibera del Consiglio comunale del 7 giugno, con la quale è stata costituita la società pubblica in regime di in house providing, e ha espresso parere parzialmente negativo rilevando che «l’atto deliberativo e l’unito compendio documentale assolvono solo in via parziale agli oneri di motivazione negli aspetti essenziali richiesti dal contesto normativo di riferimento», che «non supporta la fondatezza dell’assunto espresso dal Comune sull’assenza di costi a carico della costituenda società per l’assegnazione temporanea del proprio personale dipendente nella fase di avvio delle attività. Da tale errata supposizione - scrive la Corte dei conti nella deliberazione - consegue che le stime circa il fabbisogno del personale nel periodo di start-up e i corrispondenti profili di costo non sembrano poggiare su proiezioni economico-finanziarie idonee a soddisfare i requisiti di affidabilità e attendibilità, in pregiudizio al parametro della sostenibilità finanziaria». Una bocciatura a metà che però non impedisce all’esecutivo del sindaco Cateno De Luca di andare avanti, ma con l’obbligo di «motivare analiticamente le ragioni per le quali intenda discostarsi dal parere e a darne pubblicità nel proprio sito internet istituzionale». Saranno poi i giudici contabili, con successive pronunce, a verificare l’andamento della partecipata. Nelle 44 pagine del parere la Corte dei conti si sofferma in particolare sul “distacco temporaneo” di personale dal Comune alla “Equità Urbana Spa”, con costi che restano a carico dell’ente mentre il Collegio ha ribadito come l’onere economico debba essere posto a carico della società. All’Amministrazione è stato chiesto di indicare in dettaglio la composizione numerica del personale dipendente dal Comune che si prevede di porre in assegnazione provvisoria nella società, la qualifica professionale, il trattamento economico e il periodo di presumibile servizio all’esterno, ma l’Ente non ha fornito riscontro entro il termine assegnato del 24 luglio. Con delibera di giunta del 21 luglio è stato invece stabilito l’utilizzo in “Equità Urbana” di 10 dipendenti comunali a tempo indeterminato. Rilevate anche carenze nello schema del contratto di servizio regolante i rapporti tra Comune e costituenda società e contestato il possibile conferimento dell’incarico di direttore generale al segretario comunale per violazione del vincolo di esclusività del rapporto di servizio e per commistione di interessi tra soggetto controllante e controllato, incompatibile, da un lato, con la partecipazione del segretario comunale all’organizzazione del sistema dei controlli interni, che coinvolgono anche la sfera delle società partecipate, e dall’altro con le disposizioni in materia di inconferibilità di incarichi. Riguardo alla governance societaria, la corte dei conti ricorda che «lo speciale ordinamento sulle società pubbliche predilige – attraverso l’utilizzo dell’espressione “di norma” – la costituzione dell’organo amministrativo delle società in controllo pubblico sul modello dell’amministratore unico».

L’Amministrazione: «Andiamo avanti e supereremo tutte le criticità»
«Supereremo i rilievi critici della Corte dei conti in sede di analitica motivazione nella prossima delibera consiliare e chiariremo tutti i punti toccati dai giudici contabili con compiute e responsabili valutazioni che saranno sottoposte al Consiglio comunale, al fine del completamento del percorso di costituzione di “Equità Urbana Spa” che va avanti più solido di prima». L’Amministrazione comunale di Taormina replica così al parere parzialmente negativo e spiega che «il distacco del personale dell’ente locale a beneficio della partecipata non aumenterà il numero di 15 unità indicato quale fabbisogno complessivo per la fase di start up, nè gli altri numeri allo stesso titolo (fabbisogno complessivo) indicati per gli anni successivi, ma ciascuna unità distaccata comporterà un’assunzione in meno sempre all’interno del numero indicato come massimo di 15 unità e dei numeri indicati come fabbisogno massimo per gli anni successivi» A titolo esemplificativo se 9 unità passano dal Comune ad “Equità Urbana Spa”, in fase di start up si assumeranno solo 6 persone; se ne passeranno 8 se ne assumeranno 7 e così via: dunque «il dato di costo del personale indicato nel business plan in fase di start up e per gli anni successivi non subirà alcuna duplicazione e non determina proiezioni economico-finanziarie (non) idonee a soddisfare i requisiti di affidabilità e attendibilità, in pregiudizio al parametro della sostenibilità finanziaria del business plan». L’Amministrazione evidenzia che «quattro dei cinque profili motivazionali sono stati promossi a pieni voti» (Ragioni e finalità della scelta per il perseguimento dei propri scopi istituzionali; Convenienza economica della scelta, anche in rapporto alla gestione diretta o esternalizzata del servizio, e compatibilità con i principi di efficienza, di efficacia e di economicità dell’azione amministrativa; Sostenibilità finanziaria in senso soggettivo; Assenza di contrasto con le norme dei Trattati europei e con la disciplina europea in materia di aiuti di Stato alle imprese) e che l’iter va dunque avanti «in forza del parere positivo espresso dalla Corte sulla necessarietà e sulla convenienza economica della partecipata in termini di compatibilità con i principi di efficienza, di efficacia e di economicità dell’azione amministrativa».


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