Taormina, in partenza 3.000 avvisi di accertamenti. Fa discutere il nuovo Ufficio Tributi
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
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La nuova sede dell'Ufficio Tributi
Partono oltre 3.000 nuovi avvisi di accertamento dal Comune di Taormina per recuperare i tributi comunali evasi. Palazzo dei Giurati ha affidato alla società “Dat Srl” di Agrigento, per una spesa totale di 27.667 euro, l’incarico di stampa, imbustamento e notifica dei provvedimenti della tassa rifiuti per gli anni dal 2019 al 2024 e dell’imposta di soggiorno per gli anni 2020, 2021 e 2022. Un totale di 3.007 avvisi che l’ente ha la necessità di notificare entro il termine perentorio di decadenza, ossia il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati. Gli avvisi sono stati elaborati dell’Ufficio tributi del Comune, che però non dispone di personale sufficiente e dei mezzi di stampa ed imbustamento automatico in modo da efficientare ed economicizzare le operazioni. Così è stato deciso di affidarsi ad un operatore esterno. Ufficio Tributi--Entrate comunali adesso pienamente operativo nella nuova sede al piano terra del municipio, riqualificata con la modifica della destinazione d’uso dopo i lavori eseguiti dall’impresa “Omegabuild Srl” con sede a Palazzolo Acreide (Siracusa), per un costo totale dell’intervento di 174.927 euro. Il progetto, redatto dall’architetta Vanessa Bertia di Messina, ha previsto la sistemazione di tre uffici (due da 28 e uno da 31 metri quadrati) all’interno dell’edificio, che fino al 2021 era uno spazio destinato a bar, mentre una porzione del portico esterno è stata destinata a sala di attesa per gli utenti, con la realizzazione di una struttura in vetro antisfondamento ed alluminio brunito composta da tre elementi fissi nella parte centrale del portico, che seguono l’andamento naturale degli archi in pietra, mentre lateralmente la struttura è stata chiusa da due porte in vetro con una parte fissa ed una porta mobile dotate di cellula fotoelettrica per l’apertura. Un intervento che, seppur abbia ottenuto parere favorevole della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Messina, fa discutere per la scelta del Comune di chiudere una parte dell’antico portico, dove i cittadini attendono il loro turno spesso anche per diverse ore prima di essere ricevuti e con la possibilità per chi transita sul corso di vedere coloro che si trovano all’interno della sala.










