Lunedì 12 Maggio 2025
Revocato il via libera al progetto dato nel 2022. Ora si rischiano nuovi contenziosi


Taormina, il Consiglio comunale elimina la zip line: "Gravi violazioni ed illegittimità"

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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La società ha già speso 1,2 milioni di euro

La zip line a Taormina non s’ha da fare. Lo ha deciso il Consiglio comunale, annullando, revocando e disponendo la cessazione dell’efficacia di due delibere di ottobre e dicembre 2022 di approvazione del progetto definitivo dell’attrazione turistica per sorvolare il territorio appesi ad un cavo d’acciaio come se si fosse in volo libero, con l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e la variante urbanistica. Una proposta presentata dalla società “Adrenaline Flying Taormina Srl”, che dopo due anni e mezzo viene totalmente cestinata perchè secondo l’Amministrazione comunale lede gli interessi pubblici primari, comporta rischi per la pubblica incolumità e determina un danno patrimoniale per l’ente. Il via libera alla revoca dei provvedimenti, due anni e mezzo fa votati all’unanimità anche da esponenti oggi al governo, è arrivato con 7 voti favorevoli della maggioranza (assente alla seduta Claudio Giardina, assenti alla votazione Salvo Brocato e Carmelina Bambara) e 3 contrari di minoranza (assenti alla seduta Luca Manuli, Marcello Passalacqua e Maria Rita Sabato). La decisione dell’Amministrazione giunge in base all’ultimo parere dell’avvocato Gaetano Callipo, contenente valutazioni di ordine giuridico riguardanti aspetti legali, normativi e procedurali di competenza sia valutazioni di ordine tecnico ed ingegneristico sul progetto, svolte dall’Ufficio tecnico comunale. Una procedura che secondo Palazzo dei Giurati è stata «condizionata ed alterata, nei suoi presupposti e nelle sue conclusioni, da dichiarazioni non veritiere e non rappresentative dell'effettivo regime vincolistico delle aree interessate e della natura, ubicazione ed entità dei lavori». Tante le violazioni contestate nel parere: mancato rispetto delle norme di tutela idrogeologica e geomorfologica; illegittimità delle autorizzazioni paesaggistiche, rilasciate in base ad una carente e parziale rappresentazione delle aree interessate; assenza di Valutazione ambientale strategica; violazione dei vincoli sulle aree percorse dal fuoco; illegittimità della procedura espropriativa; difformità tra gli elaborati progettuali presentati al Genio civile rispetto a quelli depositati alla Soprintendenza e differenti rappresentazioni dei luoghi nonchè anomalie tecniche e funzionali tali da compromettere la sicurezza dell’intero impianto; assenza di pubblica utilità; progetto di fattibilità tecnico-economica approvato dall'Area Urbanistica anziché dal Consiglio comunale. 

La minoranza ha contestato la marcia indietro, con un documento firmato dai consiglieri Andrea Carpita, Lucia Garbescek e Nunzio Corvaia, ritenendola una scelta politica, ricordando il rilevante interesse pubblico alla realizzazione dell’opera e gli ingenti costi per 1,2 milioni di euro già sostenuti dalla “Adrenaline Flying Taormina Srl”. «L’annullamento o revoca degli atti del procedimento esporrà l’Ente e anche di noi consiglieri ad un contenzioso di natura risarcitoria con la ditta proponente - hanno evidenziato - nonché ad un giudizio di natura amministrativa erariale dinanzi alla competente Corte dei conti. Il parere espresso dall'avvocato Gaetano Callipo fatto proprio dal responsabile del procedimento e dal proponente vicesindaco Antonio Lo Monaco non è supportato dai dovuti ed indispensabili approfondimenti di natura tecnica e presenta profili di palese illegittimità. Attesa la complessità e delicatezza della vicenda - hanno scritto i consiglieri - riteniamo opportuno un approfondimento di natura tecnica-amministrativa della questione, anche eventualmente mediante la nomina di una apposita commissione composta da tecnici e giuristi, nominati da entrambe le parti e previa un’eventuale instaurazione delle opportune e necessarie garanzie partecipative della Adrenaline Flying Taormina Srl, che non è stata mai sentita in merito, nonostante le numerose richieste da quest'ultima avanzate. Ciò al fine di evitare l'adozione di un atto non supportato da adeguata istruttoria che trascinerebbe l'Ente in un annoso contenzioso con potenziali gravi danni sia per il Comune che per noi consiglieri. In mancanza di accoglimento della proposta di nomina di un’apposita commissione per l'approfondimento delle tematiche di ordine tecnico-legale, esprimiamo voto contrario all'approvazione della proposta di delibera posta - hanno concluso Carpita, Garbescek e Corvaia - non sussistendo i presupposti di legge per l'annullamento o revoca degli atti del procedimento».


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