Sabato 12 Luglio 2025
I due consiglieri di minoranza segnalano anomalie nella costituzione della partecipata


Taormina, esposto alla Corte dei conti di Manuli e Corvaia sulla società “Equità Urbana"

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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È la quarta partecipata costituita dall'Amministrazione

Numeri che non tornano, palesi contraddizioni e documenti poco chiari. Il gruppo consiliare di minoranza “Rinascimento Taormina” contesta davanti alla Corte dei conti la costituzione della società partecipata “Equità Urbana Spa”, che dovrà occuparsi di miglioramento, razionalizzazione ed efficientamento dell’attività di accertamento e riscossione ordinaria delle entrate tributarie ed extratributarie e di tutti i servizi strumentali di supporto. Dando seguito a quanto già criticamente evidenziato e denunciato in occasione della seduta del Consiglio comunale del mese scorso, i consiglieri Luca Manuli e Nunzio Corvaia hanno segnalato all’organo di controllo della finanza pubblica una serie di criticità che a loro dire compromettono seriamente la sostenibilità dell’operazione e fanno sorgere non pochi dubbi circa la sua legittimità. «Il piano economico-finanziario presenta forti incongruenze - evidenzia Corvaia - in particolare sul costo del personale, che risulta largamente sottostimato rispetto alle stesse tabelle di fabbisogno contenute negli allegati. Infatti, il costo medio per dipendente è irrealistico e non tiene conto delle figure qualificate previste. Questa distorsione si riflette su tutti gli indicatori di bilancio e rende inattendibili i margini di sicurezza e gli schemi di conto economico su cui si fonda la sostenibilità della società». 

Secondo il collega Manuli «ancor più grave è l’aver verificato e scoperto che il contratto di servizio approvato sia stato chiaramente copiato da quello del Comune di Torino. A conferma di ciò, l’insensata previsione che la nuova partecipata debba gestire, attraverso un call center, 100.000 chiamate l’anno. Eppure, nel contratto non è previsto alcun riferimento alla creazione della banca dati unica, che nei documenti ufficiali è indicata come il fulcro operativo del progetto. Ben si può comprendere, dunque, come questa evidente contraddizione mina profondamente la coerenza dell’intera dell’operazione» Per il gruppo consiliare “Rinascimento Taormina”, dunque, tali premesse risultano assai fragili e non in grado di sostenere la creazione della società partecipata “Equità Urbana Spa”, avendo appurato la carenza di stime credibili e la presenza di un contratto standardizzato, non contestualizzato e adatto al territorio. Da qui la decisione di segnalare il caso alla Corte dei Conti, al fine di richiedere «un quanto mai opportuno e tempestivo approfondimento non solo sulla legittimità dell’atto, ma anche sulla congruità delle previsioni economiche e sul corretto uso delle risorse pubbliche». La delibera consiliare era stata già inviata alla Corte dei conti per ottenere l’asseverazione preventiva ed eventuali osservazioni entro 60 giorni sul piano economico previsto dal Comune per “Equità Urbana Spa”, che nel periodo 2025-2027 ha un gettito stimato di 83,9 milioni di euro, con 66,1 milioni di previsione di bilancio e 17,7 milioni di sommerso.


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