Taormina, è scontro tra Munnia e De Luca: "Mortificato, vado via”. "No, ora ti caccio io”
di Andrea Rifatto | 19/02/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 19/02/2024 | ATTUALITÀ
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Lo Presti, De Luca e Munnia al suo arrivo a giugno
È scontro al Comune di Taormina tra il sindaco Cateno De Luca e la Polizia locale. A innescarlo la lettera inviata nei giorni scorsi dal vicecomandante, l’ispettore capo Alessandro Munnia, all’Amministrazione, al segretario e al comandante, con la quale ha annunciato il recesso unilaterale dalla convenzione firmata a maggio tra il Comune di Taormina e quello di Zafferana Etnea e la decisione di astenersi a partire da oggi dal prestare servizio nella città del Centauro, dove è stato presente per 33 ore settimanali. Il motivo? Il mancato pagamento di oltre 400 ore di lavoro straordinario e dei rimborsi delle spese di trasferta dalla cittadina catanese alla Perla. “Da giugno ad oggi ho maturato nei confronti del Comune di Taormina considerevoli crediti economici - ha scritto Munnia - e sono stato costretto ad intercedere personalmente, a causa dello stato di indigenza in cui venivo costretto per il protrarsi della liquidazione delle spettanze dovute senza esito, rassegnato al continuo rimbalzo di settimana in settimana che ha mortificato la mia professionalità e un curriculum autorevole, ridotto da qualche mese ad allungare la mano con timidezza nel chiedere solo quanto è dovuto in forza di un servizio reso al Comune di Taormina”. Da qui la decisione di revocare il consenso alla convenzione, in scadenza il 31 maggio, e non prorogarla, con il rischio di non riuscire a smaltire le ore di straordinario nel termine di scadenza qualora non venissero retribuite. Dunque, salvo contrario avviso o liquidazione delle somme, l’ispettore capo Alessandro Munnia ha fatto presente che non sarebbe stato più in servizio alla Polizia locale di Taormina per poter smaltire le ore accumulate e le ferie pregresse: “Rimane onere dell’Amministrazione la liquidazione della somma corrispondente alla differenza oraria secondo il vigente Ccnl - ha concluso il vicecomandante nel documento inviato a sindaco e assessori - ed ogni altra spettanza maturata e prevista contrattualmente, che se non salariata, entro un congruo termine, sarà oggetto di azione di riscossione nelle opportune sedi”. Ieri è arrivata la risposta del sindaco De Luca, che ha annunciato di voler chiudere anticipatamente il rapporto di collaborazione. “Vorrei capire come il vicecomandante, un dipendente comunale, si permetta di fare una pressione del genere nei confronti del sindaco e dell’Amministrazione, della serie ‘se non mi paghi me ne vado’ - ha detto il primo cittadino - adesso verificheremo chi abbia autorizzato le ore di straordinario fatte in più che non si potevano fare e mi chiedo quale contratto collettivo preveda che al lavoratore debbano essere rimborsate le spese per raggiungere il luogo di lavoro da casa propria. Ma dove siamo arrivati, si permette di scrivermi e ricattarmi?”. Secondo il sindaco l’ispettore capo Munnia, entrato in servizio l’1 giugno con la nomina a vicecomandante siglata dal comandante Daniele Lo Presti il 19 giugno, avrebbe sforato il massimo annuale delle ore di straordinario, mentre il rimborso delle spese di viaggio è stato chiesto secondo quanto previsto dalla convenzione per coprire i costi per arrivare a Taormina da Zafferana Etnea (e non dall’abitazione) con l’uso del proprio automezzo. Per De Luca, però, ormai la misura è colma e ha annunciato che oggi proporrà alla giunta il recesso immediato dalla convenzione, che però è possibile solo con un preavviso di 30 giorni e dunque avrebbe validità a partire dal 20 marzo. “Alessandro Munnia si prepari la valigia e se ne ritorni da dove è venuto - il commento al vetriolo del primo cittadino di Taormina - non ho più fiducia in lui, dovrei tenere uno che mi minaccia pubblicamente? È venuto meno il rapporto di fiducia tra sindaco e vertici della Polizia locale, che è fondamentale. Scriverò io alle autorità competenti per capire a che titolo abbia fatto 400 ore di straordinario e a che titolo chieda il rimborso delle spese, anche se c’è una convenzione che lo prevede non si possono pagare - ha aggiunto - e voglio sapere se il comandante fosse a conoscenza della lettera e di tutte le cose che ha fatto l’ispettore capo, gli chiederò un rapporto per capire se sia stato lui a consentire il lavoro straordinario il violazione dei contratti collettivi e ad avallare la richiesta di somme contro legge. Le pressioni non esistono con me, di qualunque natura siano”. I rapporti tra sindaco e Polizia locale rimangono dunque tesissimi.