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Taormina. Caso Asm: il 24 settembre nuovo round al Tar
di Andrea Rifatto | 18/09/2014 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 18/09/2014 | ATTUALITÀ
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Tajana-Giardina: una frattura ormai insanabile
È ormai guerra aperta quella tra il sindaco di Taormina Eligio Giardina e Cesare Tajana, commissario liquidatore “a fasi alterne” dell’Azienda servizi municipalizzati della città del Centauro. La prossima battaglia a colpi di carte bollate si terrà il 24 settembre dinanzi al Tar, quando i giudici della terza sezione (Calogero Ferlisi, presidente; Anna Barone, consigliere, Rosario Cumin, referendario) si riuniranno in Camera di consiglio per discutere nel merito il ricorso presentato da Tajana per l’impugnazione della delibera adottata il primo agosto dal Consiglio comunale di Taormina, quando gli venne nuovamente revocato l’incarico di liquidatore Asm con la contestuale nomina di Agostino Pappalardo nel ruolo di massimo esponente della municipalizzata, dopo che il Cga, il 20 giugno scorso, aveva deciso per il reintegro. Tajana si è rivolto al Tribunale amministrativo regionale ottenendo, con un decreto cautelare emesso l’otto agosto, la sospensione delle delibera consiliare. In quella sede i giudici non sono però entrati nel merito della decisione adottata dal civico consesso, stabilendo solo come sussistessero i presupposti di gravità ed urgenza per accogliere il ricorso, nell’equa comparazione degli interessi in gioco: quelli dell’Asm, che sarebbe stata danneggiata da ripetuti e repentini mutamenti del suo liquidatore, e quelli del suo massimo rappresentante, richiamando l’ordinanza di reintegro emessa dal Consiglio di giustizia amministrativa. La delibera votata dal consiglio il primo agosto giustificava invece la revoca dell’incarico a Tajana per il venir meno del rapporto di fiducia e perché, secondo i consiglieri, il commissario Asm avrebbe ripetutamente impedito di accedere agli atti, tenendoli secretati senza provvedere alla loro pubblicazione.
Il defenestrato commissario liquidatore, difeso dall’avv. Giuseppe Perdichizzi, oltre ad agire per le revoca dell’atto esitato dall’assise di Palazzo dei Giurati, ha presentato ai giudici amministrativi una richiesta di condanna dell’amministrazione comunale per 4 milioni di euro, per il risarcimento dei danni patiti, anche in via di rivalsa nei confronti dei consiglieri comunali.
Il Comune di Taormina, preso atto che la mancata costituzione in giudizio comporterebbe danno certo e grave all’Ente, ha deciso di conferire l’incarico ad essere rappresentato all’avv. Pietro De Luca di Catania, che ha presentato preventivo di parcella delle competenze professionali che gli spetterebbero per l’attività da svolgere, per un corrispettivo pari a 30.660,49 euro, somma già impegnata nel bilancio 2014.
Quando cesserà la contesa è ancora presto per dirlo. In questi mesi lo scontro politico e giudiziario non ha trovato tregua: tra liquidatori nominati e revocati, maggioranze variabili e sentenze dall’esito spesso inaspettato, l’Asm di Taormina sembra destinata a non trovare pace.