Taormina, blitz di Manuli e Corvaia al Rete Fognante: "Depurazione ok, restano criticità"
di Andrea Rifatto | 11/08/2025 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 11/08/2025 | ATTUALITÀ
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Spadaro, Manuli, Corvaia e Lo Pinto
I sistemi di depurazione funzionano a dovere, ma permangono gravi criticità. È in sintesi quanto rilevato dai consiglieri di minoranza Nunzio Corvaia e Luca Manuli nel corso di una visita ispettiva al Consorzio Rete Fognante, in particolare al depuratore nord situato a Giardini Naxos, per verificare lo stato degli impianti e l’efficacia dei processi di depurazione, in un momento dell’anno caratterizzato dal massimo afflusso di reflui. Accolti dal direttore del processo, Antonio Spadaro, e dal responsabile dei Servizi tecnici, Carmelo Lo Pinto, i due consiglieri hanno potuto constatare che negli ultimi anni, grazie alla regolarità dei conferimenti da parte dei Comuni consorziati, sono stati effettuati interventi di manutenzione e miglioramento: «È bene però ricordare che si tratta di attività ordinarie - spiegano al termine della visita - rese possibili oggi soltanto dalla disponibilità economica che in passato mancava a causa dei ritardi e dei mancati versamenti degli stessi Comuni. Non c’è nessuna “marcia in più”: c’è semplicemente la liquidità per fare ciò che si sarebbe sempre potuto fare» Corvaia e Manuli sottolineano come i dati delle analisi interne e dell’Arpa confermano valori ampiamente sotto i limiti di legge, evidenziando persino come la qualità dell’acqua del fiume Alcantara prima dello scarico sia peggiore rispetto a quella rilevata dopo l’immissione dell’acqua depurata: «In attesa della realizzazione del pennello a mare a Giardini Naxos – progetto già presentato più volte in passato ma bloccato per mancanza di fondi – appare incomprensibile e grave che lo scarico nel fiume avvenga senza una valida autorizzazione regionale, scaduta nel 2017 e mai rinnovata - affermano - ci è stato inoltre riferito che anche lo scarico a mare di Letojanni non dispone di autorizzazione. Il Comune di Taormina, in quanto socio con maggior peso all’interno del Consorzio, deve farsi promotore in Regione per ottenere risposte rapide e non lasciare il presidente e i tecnici in questa condizione di precarietà amministrativa». Secondo Manuli l’impianto ha potenzialità ben superiori a quelle oggi sfruttate e l’acqua in uscita, già pulita e nei limiti di legge, potrebbe essere riutilizzata, completando un ciclo virtuoso, mentre gli scarti del processo di depurazione potrebbero essere impiegati per produrre biometano, come previsto in origine: «Questa dovrebbe essere la direzione del Consorzio: gestire l’intero ciclo integrato delle acque - sostiene il consigliere - resta però il dubbio se l’attuale assetto giuridico, che di fatto non è un vero consorzio, lo consenta, ed è qui che serve un’azione politica chiara dei sindaci che ne fanno parte. Per noi questa sarebbe una delle poche partecipate comprensoriali davvero utili per le comunità, da sostenere e sviluppare». Per Corvaia e Manuli «è stato inoltre un segnale preoccupante sentire dagli operatori che molte criticità derivano dalle condotte comunali e il Comune di Taormina deve avviare progetti per adeguare e manutenere le tubature, garantire portata sufficiente, eliminare allacci abusivi e separare correttamente acque bianche e nere - concludono - perchè senza un nuovo Piano urbanistico generale che fotografi la situazione reale e consenta interventi mirati, anche il miglior impianto di depurazione non potrà evitare ricadute negative sulla qualità del mare».