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Taormina, addio a Messinambiente: si rischia il caos rifiuti
di Andrea Rifatto | 02/03/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 02/03/2016 | ATTUALITÀ
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Il commissario Calabrò e il sindaco Giardina
Mentre in numerose città siciliane come Enna, Gela e Porto Empedocle le strade sono invase dai sacchetti di spazzatura per la crisi che attanaglia ormai da mesi gli Ato, tra netturbini senza stipendio e discariche stracolme, il ciclone rifiuti rischia di abbattersi anche su Taormina. Il Comune ha deciso ormai da tempo di dire addio a Messinambiente per gestire in house il servizio di raccolta e smaltimento in discarica dei rifiuti solidi urbani, compresa la differenziata porta a porta, secondo il piano dell’Ambito di raccolta ottimale (Aro) approvato l’11 agosto scorso dalla Regione Siciliana e che deve ancora passare al vaglio del Consiglio comunale. Decisione che provocherà una serie di conseguenze anche spiacevoli: Messinambiente, società partecipata anche dal Comune, ha infatti annunciato il licenziamento di 38 lavoratori, tra cui alcuni taorminesi, a partire dal 1 aprile. Sempre a partire da quella data cesserà il servizio di raccolta e svuotamento di cassonetti e cestini da parte della società messinese e si rischia il caos in quanto non ci sono tempi per un appalto regolare per individuare un nuovo gestore dei servizi ambientali nella città del Centauro, che con la stagione turistica alle porte potrebbe piombare in una situazione emergenziale. Il sindaco Eligio Giardina si dice pronto a trovare le opportune soluzioni sotto la sua responsabilità: “Devo farlo, è un mio preciso dovere – ha spiegato –: lo voglio fare perchè è impensabile che Taormina abbia anche per un solo giorno un problema nella raccolta e nel conferimento dei rifiuti in discarica”. Il commissario liquidatore di Messinambiente, Giovanni Calabrò, è invece ancora fiducioso: “Non so se la decisione di troncare i rapporti con l’azienda sia stata dettata da motivazioni di carattere politico o altro – ha dichiarato – e spero che il Comune possa rivedere le sue scelte: noi non possiamo andare avanti in un contesto in cui oltre alla mancanza di garanzie sul domani riguardo ai lavoratori, abbiamo anche la necessità di rientrare dai numerosi crediti che vantiamo nei confronti dell’Ente”. Calabrò sottolinea infatti come il Comune debba ancora versare a Messinambiente 1 milione 600mila euro per i servizi svolti. L’ipotesi più accreditata è che adesso l’Amministrazione comunale provi ad individuare un nuovo gestore del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti tramite affidamento diretto o con ordinanze sindacali, nelle more dell’espletamento della gara d’appalto presso l’Urega di Messina, per evitare il caso rifiuti nella Perla, dove ancora stenta a decollare la raccolta differenziata porta a porta.